Sulle tracce della Caesar Salad

Una ricetta che ha fatto la storia, semplice e perfetta come piatto unico: nata negli anni Venti, scopriamo dove e chi l’ha inventata

Sulle tracce della Caesar Salad

La Caesar Salad è un piatto di origine americana, che ritroviamo ai nostri giorni sempre più spesso all’interno di menu dal respiro internazionale. Pare che la ricetta nacque dalle abili mani dello chef italiano Cesare Cardini (cui deve il suo nome), emigrato dal Piemonte sul finire della Prima Guerra Mondiale che, nel suo primo ristorante a Tijuana, in Messico, volle miscelare i sapori americani, come la salsa Worchestershire, a quelli italiani del formaggio Parmigiano e della lattuga romana.

Secondo la tradizione, la caesar salad nasce per festeggiare il giorno dell’Indipendenza americana; fu proprio il 4 luglio del 1924 che Cardini realizzò questa insalata per gli ospiti del suo ristorante appena al di là del confine statunitense. Quella sera la fantasia dello chef e la scarsità di ingredienti in dispensa diedero vita, quasi per caso, a quella che sarebbe diventata molto più di un’icona della cucina a stelle e strisce.

Più tardi nella sua carriera, Cardini si spostò a Los Angeles divenendo famoso tra le star di Hollywood che apprezzarono la sua ricca insalata contribuendo a renderla emblema della cucina statunitense. La Caesar salad non vuole essere un piatto raffinato, anzi, negli anni del Proibizionismo, quando è nata, veniva mangiata con le mani a foglie intere.

Dietro la semplicità della ricetta della Caesar Salad, ci sono ragioni pratiche: gli Yankee che frequentavano il locale di Cardini erano molti, spinti da un’inappagata sete alcolica; così, di fronte alla pressione delle numerose comande, i camerieri componevano il piatto direttamente al tavolo. Ingredienti semplici e veloci: lattuga, olio d'oliva, aglio, uova, succo di limone, salsa Worcestershire, sale e pepe. Poi, crostini di pane croccanti e parmigiano in scaglie per concludere l’opera. La ricetta originale prevedeva foglie di lattuga intere, da sollevare dal gambo e mangiare tra due dita (oggi rivediamo ancora questa proposta nelle contemporanee hand salad!

Oggi la Caesar salad è preferita nella versione con le foglie tagliate, delicatamente a mano o al coltello. Il parmigiano è da aggiungere rigorosamente alla fine in modo che mantenga la sua consistenza e non si inzuppi con la salsa. Infine, è bene osservare sempre la regola dell’ultimo minuto: unire gli ingredienti e condire appena prima di consumare il piatto in modo che sia le foglie di insalata che i crostini conservino la loro croccantezza, elemento distintivo dell’insalata di Cesare. L’equilibrio del piatto dipende tutto dal condimento, tutto comincia e si conclude con una buona salsa, il giusto dressing è ciò che fa la differenza tra una Caesar salad e un’altra!

Ricordiamo che Cardini non utilizzò mai nella sua insalata le acciughe e addirittura nel 1948 registrò il brevetto del suo condimento, il Cardini’s Original Caesar Dressing Mix, tutt’ora in vendita. Negli anni Quaranta il suo piatto venne definito dalla rivista Gourmet Magazine “il caso gastronomico del momento” e addirittura negli anni Cinquanta l’International Society of Epicures (un gruppo di autorevoli e internazionali buongustai) la scelse eleggendola la più grande ricetta arrivata dall’America negli ultimi 50 anni.

Nonostante le varie storie e vicende che vi abbiamo raccontato, non è del tutto certo se Cardini sia stato davvero l’inventore della Caesar salad. La studiosa di cucina messicana Diana Kennedy ha scritto nel suo libro The Essential Cuisines of Mexico che venne inventata in realtà dal fratello di Cardini, Alex, che aveva iniziato a lavorare nei ristoranti in Italia quando aveva dieci anni. Alex combatté come pilota d’aereo durante la Prima Guerra Mondiale e poi nel 1926 raggiunse il fratello a Tijuana, aprì il suo ristorante e inventò la Aviator’s Salad, che divenne però famosa con il nome della versione copiata dal fratello.

Come ogni grande piatto, anche la Caesar salad gode di varianti e interpretazioni varie. Tra le versioni sicuramente più note c’è quella con l'aggiunta di pollo alla piastra a fette o di tacchino o ancora di bacon; qualche chef azzarda addirittura il pesce grigliato e in alcune versioni il dressing contiene filetti di acciughe, assenti nella versione originaria e rifiutati dai puristi che attribuiscono il sapore salato e forte solo alla salsa Worcestershire. Una cosa, però, è certa: quasi in tutte le carte dei ristoranti è possibile oggi trovare una Caesar salad o una delle sue numerose interpretazioni! Anche voi potete provare a creare la vostra personale versione preferita: e per ispirarvi al meglio sulle tecniche da seguire, ecco il LINK per leggere la ricetta della Caesar Salad contemporanea secondo Fabio Campoli!

Buon appetito!

Scritto da Viviana Di Salvo

Laureata in lettere con indirizzo storico geografico, affina la sua passione per il territorio e la cultura attraverso l’esperienza come autrice televisiva (Rai e TV2000). Successivamente “prestata” anche al settore della tutela e promozione della salute (collabora con il Ministero della Salute dal 2013), coltiva la passione per la cultura gastronomica, le tradizioni e il buon cibo con un occhio sempre attento al territorio e alle sue specificità antropologiche e ambientali.

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