Olio di cocco

Sfatiamo le fake news e rimarchiamo la verità sulle sue proprietà nutrizionali!

Olio di cocco

Siamo certi che oramai solo pochi di voi non avranno ancora sentito parlare del “portentoso” olio di cocco. Ma cosa contiene davvero questo presunto alimento del benessere? E’ davvero un toccasana per la nostra salute o può farci del male? Queste sono state le domande dalle quali siamo partite per analizzare caratteristiche e proprietà dell’olio di cocco; ed ecco in questo articolo le informazioni che abbiamo raccolto mediante i nostri studi.

Ogni giorno siamo investiti da una moltitudine di informazioni, di news riguardanti gli ambiti più disparati, dai media, dai social network e, in modo più generale, dal mondo del web. Ma siamo sicuri che queste informazioni siano vere? L’aiuto di esperti nei diversi settori si rende necessario per sfatare queste ‘’fake news’’ e diffondere la verità, attraverso canali tv e giornali.

Le fake news più in voga risultano essere proprio quelle legate al cibo ed ai presunti fattori nutrizionali ad esso legati. Tra i cibi su cui si è discusso di più negli ultimi tempi, è necessario citare proprio il cocco e le sue diverse declinazioni, che, tra chef stellati e volenterosi dilettanti, hanno fatto capolino nelle cucine di un gran numero di persone.

In particolare, è l’olio di cocco a suscitare scalpore, poiché ad esso sono associate proprietà “miracolose”, che spaziano dal potenziale nutrizionale, alla capacità di far perdere peso, piuttosto che ridurre il colesterolo e, dunque, il rischio di malattie cardiovascolari.

L’olio di cocco è un alimento dal colore biancastro, che, a temperatura ambiente, si trova allo stato semi-solido. Tale caratteristica lo differenzia dagli oli vegetali più noti, composti per il 20%, o meno, di acidi grassi saturi e per l’80% o più, da acidi grassi insaturi. L’olio di cocco fa parte, infatti, della grande famiglia degli oli tropicali, alimenti contenenti acidi grassi saturi a basso peso molecolare, che conferiscono loro una consistenza particolare.

Per quanto riguarda la percentuale di acidi grassi saturi, l’olio di cocco è composto per il 45.5% da acido laurico, per il 10.5% da acido palmitico e per il 2.3% da acido stearico; la percentuale di acidi grassi insaturi riguarda l’acido oleico, presente al 7.5%, ed il linoleico, riscontrabile in tracce.

Un confronto con le percentuali di acidi grassi, presenti nel nostro amatissimo olio evo, consente di evidenziare la scarsa presenza di acidi grassi insaturi (i componenti dei grassi ‘’buoni’’) all’interno dell'olio di cocco. Un ottimo olio d'oliva extravergine d'oliva deve contenere, infatti, meno del 17% di acido palmitico, meno del 13% di acido stearico, meno del 13,5% di acido linoleico, meno del 1,5% di acido linolenico e più del 75% di acido oleico. L’olio di cocco sembra perdere già in partenza!

Il cocco è prodotto, in particolare, nelle Filippine, in Indonesia ed in India. Studi condotti sullo stato di salute delle popolazioni autoctone, caratterizzate da un ampio consumo di questo alimento, rivelano una bassa incidenza di malattie cardiovascolari; ciò ha portato a pensare che un consumo frequente di olio di cocco fosse legato ad un miglioramento della condizione di salute del cuore. All'olio di cocco viene inoltre attribuito anche un potere antimicrobico, antinfiammatorio, anti-neoplastico (antitumorale), antiparassitario, insetticida e dietetico.

Ma approfittiamo per fare anche qui un po’ di chiarezza. Per quanto riguarda i benefici contro le malattie cardiovascolari, l'olio di cocco è considerato un alimento valido poiché contiene acidi grassi saturi a catena corta. La catena corta in alcuni grassi saturi, simulando un comportamento da “acido grasso insaturo’’, determinerebbe un effetto benefico e non malefico sul nostro organismo, riguardante, in special modo, le nostre arterie; tuttavia, nell'olio di cocco, gli acidi grassi a catena corta non mostrano tale comportamento e, anzi, causano un innalzamento del colesterolo totale (sia HDL che LDL). 

Inoltre, è necessario ricordare che le popolazioni nel cui regime alimentare il cocco occupa un posto importante, consumano tale alimento, prima di tutto, nella sua forma originaria, ovvero sotto forma di frutto intero. La loro dieta è ricca di ortaggi e verdure, cioè povera di grassi e zuccheri semplici e caratterizzata, per lo più, da proteine vegetali, ed infine, il loro è uno stile di vita attivo (la maggior parte della popolazione lavora la terra).

Le condizioni alimentari e di salute che caratterizzano queste popolazioni, sono distanti dalle nostre e da quelle del mondo occidentale in generale; creare un parallelismo tra le due culture risulta essere complesso e fuorviante. Le importanti e profonde differenze tra la nostra e la loro vita spiegano il motivo per cui il consumo di olio di cocco sia correlato, nel loro caso, ad un basso rischio cardiovascolare, ma è improbabile che questo elemento riesca ad apportare gli stessi benefici alla nostra salute.

In conclusione, l'olio di cocco non dovrebbe essere raccomandato nella nostra dieta in sostituzione dell'olio extravergine di oliva, ma, piuttosto, dei grassi saturi, come, ad esempio, il burro; rispetto ad essi, infatti, incide molto meno sul livello del colesterolo LDL (colesterolo cattivo) e può, quindi, in questo caso, essere considerato più ‘’salutare’’.

Per quanto riguarda gli altri fattori benefici, nessuno studio è riuscito ad attribuirne capacità di protezione da microrganismi batterici, parassitari e di ostacolo allo sviluppo di cellule cancerogene. Ricordiamo, comunque, che è sconsigliabile un suo eccessivo consumo in generale, poiché, come alimento ricco di lipidi, conta 862 kcal per 100 gr!

Speriamo che questo articolo abbia chiarito alcuni vostri dubbi riguardanti questo alimento così tanto pubblicizzato negli ultimi tempi. E ricordate che tutto ciò che leggete non è sempre vero! Se desiderate leggere notizie attendibili e scientificamente valide soprattutto nel campo della salute, scegliete di verificarle sempre, ad esempio consultando il portale PubMed.

Scritto da Unas Chicas

Claudia Alvisini, Ludovica Di Francesco, Giuseppina Laurenziello e Chiara Venuti:

Quattro ragazze provenienti da quattro realtà italiane differenti, che si sono incontrate presso la stessa università, il Campus biomedico di Roma, ed hanno fatto si che nescesse una collaborazione giovane e ambiziose, sempre desiderose di mettersi in gioco e di far chiarezza nel vasto mondo della nutrizione umana.

Claudia, che è la più giovane, viene da Rieti e dimostra un grande voglia di crescere professionalmente per affacciarsi al meglio al mondo del lavoro. Ludovica, nata a Roma, è una professionista dello sport, amante dei bambini e di tutto ciò che riguarda la loro salute. Giuseppina, che proviene da Potenza, è la più grande del gruppo, molto determinata ed interessata ad intolleranze e allergie alimentari. Chiara proviene da Messina ed ha raggiunto il campus per indagare al meglio su cosa si cela dietro il vasto mondo delle preparazioni alimentari.

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