Un piatto goloso da servire come antipasto o ricco contorno
Di cosa sono fatti e quali differenze ci sono tra tofu e tempeh? Ma soprattutto, si cucinano diversamente oppure no?
Anche se non si è vegetariani, probabilmente ciascuno di noi avrà assaggiato almeno una volta il tofu, o magari lo usa anche regolarmente nella propria cucina. Ma accanto a lui è sempre più in voga il tempeh, e a ragion veduta. Ma approfondiamo meglio le differenze tra i due prodotti.
Il tempeh, come il tofu, è un prodotto a base di soia, ma al contempo tofu e tempeh sono piuttosto diversi per quanto riguarda il profilo aromatico e la composizione nutrizionale. Il tofu è prodotto con latte di soia cagliato: quest’ultimo altro non è che il liquido estratto dai semi di soia macinati e cotti. La cagliata viene poi scolata e lavorata in blocco. Il tofu è originario della Cina ma è stato ampiamente adottato in tutto il mondo.
È diventato popolare come alternativa alla carne perché è un alimento a base vegetale che fornisce un’ottima quantità di proteine. E non guasta per niente il fatto che il tofu sia a basso contenuto di grassi saturi e non contenga colesterolo (pur sempre sotto il consiglio di non esagerare con il consumo e di variare sempre il più possibile gli alimenti nella propria dieta).
Tuttavia, il tofu di per sé ha pochissimo sapore, per questo tende ad assumere quello degli altri ingredienti con cui è abbinato. Tale caratteristiche lo rende ideale per piatti saporiti come fritture o anche minestre, o come valido sostegno per la composizione di una ricca insalata che funga da piatto unico. Il tempeh, originario dell'Indonesia, è invece composto da semi di soia interi che vengono cotti, lasciati fermentare e poi modellati in blocco. Spesso vengono aggiunti ingredienti come riso integrale, quinoa o semi di lino. A differenza del profilo aromatico blando del tofu, il tempeh ha un sapore più ricco, naturalmente nocciolato.
Poiché il tempeh generalmente contiene legumi, cereali, noci o semi, è anch’esso un sostituto ideale della carne e di altre fonti proteiche. Sebbene non si possa sbagliare con nessuna delle proteine vegetali, il tempeh è generalmente considerato l'opzione più sana grazie al suo profilo nutrizionale più ricco di quello del tofu. Contiene infatti più proteine, fibre e vitamine rispetto a quest’ultimo.
Anche il tempeh è fermentato e gli alimenti fermentati sono più facili da digerire e forniscono batteri intestinali sani. Forse l'unico lato negativo del tempeh è che il suo apporto calorico è superiore a quello del tofu, ma i nutrienti che racchiude sono più che compensativi.Tuttavia, è bene sapere che il tempeh, essendo spesso preparato con ingredienti aggiuntivi alla soia, potrebbe non essere privo di glutine, informazione importante per coloro che scelgono questi prodotti anche come sostituzione valida a tavola per intolleranze e celiachia.
Anche se alcuni potrebbero preferire il sapore più marcato del tempeh, altri preferiranno il tofu proprio per il suo sapore neutro che si presta a infiniti usi culinari: a ciascuno i suoi gusti! Si può cucinare il tempeh nello stesso modo in si cucina il tofu. Alcuni trovano che il tempeh sia però troppo amaro appena uscito dalla confezione: provate a cuocerlo a vapore prima di cucinarlo. Mettete il tempeh in una casseruola e ricopritelo con acqua, coprite e lasciate cuocere a fuoco basso per 10 minuti, per poi lasciar raffreddare il prodotto, asciugarlo e utilizzarlo per le ricette.
Alcuni consigli? Potrete affettarlo e lasciarlo rosolare in padella, impanarlo e friggerlo, cuocetelo al forno, o ancora sbriciolarlo a mano o in un robot da cucina e usarlo al posto della carne macinata come base per realizzare un ragù vegetariano. Dopo l’apertura della confezione, il tempeh può essere conservato in frigorifero in un contenitore ermetico per un massimo di sette giorni. Occorre tener presente che si tratta di un alimento fermentato, il che significa che continuerà a fermentare con il trascorrere dei giorni rendendo il sapore ancora più ricco.
Photo made in AI
Scritto da Alessandro Cardarelli
Dopo la laurea in Lettere Antiche segue la passione per la cucina non smettendo mai di approfondirne l'essenza sia nella pratica che nell'approfondimento degli aspetti storici. Oggi cura varie attività che cura in qualità di chef e libero professionista, supportando diverse tipologie di aziende.
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