Un regalo per tutti dalla trasmissione Il Circolo dei Buongustai: una ricetta che rende più divertente portare in tavola le verdure!
Dal burro d'arachidi a mandorle o pistacchi, le creme spalmabili di frutta secca sono la moda del momento: ma garantiscono un'alimentazione sana?
Negli ultimi anni, le creme spalmabili a base di frutta secca hanno guadagnato popolarità, diventando protagoniste di colazioni e spuntini salutistici. Mandorle, nocciole, arachidi e anacardi si trasformano in creme dense e vellutate, spesso pubblicizzate come alternative proteiche e nutrienti ai classici prodotti spalmabili a base di cacao e zucchero. Ma queste creme sono davvero così benefiche per la salute come spesso si tende a credere?
Uno dei principali fattori che ha contribuito alla diffusione delle creme di frutta secca è l'immagine di prodotto "naturale" e "senza zuccheri aggiunti". Tuttavia, "naturale" non coincide necessariamente con il concetto di "salutare". Molte di queste creme, pur essendo prodotte (più o meno industrialmente) con ingredienti semplici, sono estremamente caloriche e ricche di grassi, seppur insaturi. Un cucchiaio di crema di mandorle, per esempio, può contenere oltre 100 calorie, una quantità da non sottovalutare in un'alimentazione equilibrata.
Anche se alcune varianti dichiarano di non contenere zuccheri aggiunti, spesso le etichette rivelano la presenza di zuccheri naturalmente presenti nella frutta secca stessa. Inoltre, molte versioni industriali contengono oli vegetali aggiunti (come l'olio di palma, di cocco o di girasole) per migliorare la cremosità. Tutto ciò contribuisce all'apporto calorico importante delle creme spalmabili a base di frutta secca, che si aggira mediamente intorno alle 600 kcal per 100 g di prodotto. (superando anche le calorie dell'amata Nutella). Altri ingredienti spesso presenti nelle produzioni sono gli stabilizzanti per evitare la separazione dei grassi, nonché gli aromi artificiali per esaltare il gusto.
Un altro aspetto che ha reso le creme di frutta secca così popolari è la loro reputazione di fonte proteica. È vero che noci e arachidi contengono proteine, ma le quantità non sono così elevate da giustificare un consumo eccessivo. Ad esempio, una porzione da 30 grammi di crema di arachidi apporta circa 7-8 grammi di proteine, un valore inferiore rispetto a quello fornito da altre fonti proteiche come i legumi, il pesce o i latticini. Se poi aprissimo anche un capitolo sulla provenienza di questa frutta secca, nascerebbero ancora altri interrogativi sulla qualità della frutta secca di base (molto spesso importata al di fuori dei confini europei) impiegata per la realizzazione di queste creme, soprattutto su larga scala.
Ma oltre alla consapevolezza sui contenuti effettivi delle creme spalmabili a base di frutta secca, è importante non sottovalutare che uno dei rischi maggiori nel loro consumo sia rappresentato non solo dalla frequenza, ma anche dalle quantità. Con la loro consistenza cremosa ed il gusto avvolgente, le creme di frutta secca possono infatti essere facilmente consumate in eccesso, portando a un apporto calorico superiore al necessario. Rendiamole dunque sempre un'opzione all'interno di una dieta varia, consumandole con moderazione e attenzione alla composizione in etichetta (scegliendo le preparazioni con un minor numero d'ingredienti e valutandone sempre le tipologie impiegate), evitando inoltre di renderle protagoniste fisse di un momento di alimentazione quotidiana e puntando sempre ad alternare le tipologie di alimenti di cui ci nutriamo.
Photo via Canva
Scritto da Redazione ProDiGus
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