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Cinesi o giapponesi? E perchè sono tanto amati in USA? Ecco le origini recentemente emerse dei celebri biscottini con messaggio all'interno
Li abbiamo conosciuti dapprima attraverso i film americani, poi hanno iniziato a offrirceli a fine pasto nei ristoranti cinesi europei, ma i famosi biscotti della fortuna sono una specialità tutta giapponese, che da qui ha fatto il giro del mondo per diventare un croccante momento di dolcezza conosciutissimo e sempre gradito da ricevere.
Dopo anni di incertezze, uno studio condotto nel 2008 dalla ricercatrice giapponese Yasuko Nakamachi ha messo in luce l’origine di questi dolcetti di pasta sottile che racchiudono biglietti dalle frasi profetiche. La studentessa, oggi docente di "Folkloristica e Storia Culturale" all'Università di Kanagawa, per la sua tesi di laurea ha condotto ricerche per ben sei anni, trascorsi fra biblioteche e viaggi in giro per il mondo, alla ricerca di testimonianze attendibili e tracce concrete del passato di questa specialità dolce che al tempo impazzava nella Chinatown newyorkese.
Yasuko ha trovato indizi e prove certe che dimostrano l’origine tutta nipponica dei biscotti che lei vide, per la prima volta, in un ristorante cinese di New York negli anni Ottanta e poi, nuovamente, in un panificio di Kyoto dove erano chiamati “tsujira senbei”. Le ricerche a sostegno della sua ipotesi la portarono alla Biblioteca della dieta nazionale del Giappone dove trovò addirittura un libro illustrato di racconti dal titolo “Moshiogusa Kinsei Kidan” del 1878, in cui un apprendista panettiere preparava i “cracker della fortuna”.
Tutto, al termine della ricerca, confermò la sua tesi circa le origini tutt’altro che cinesi di quello che è un biscotto della tradizione giapponese: questi piccoli scrigni dolci porta fortuna appaiono infatti in Giappone 30 anni prima che gli immigrati nipponici in California pubblichino la loro prima pubblicità. Ma tra gli aspetti più interessanti di questa ricerca c'è stato anche il capire come i biscotti siano arrivati dal Giappone fin negli Stati Uniti.
Sempre secondo Nakamachi, l'approdo dei biscotti della fortuna in America risale al tempo dell'immigrazione giapponese e cinese, durante la Prima Guerra Mondiale: in particolare, fu Makoto Hagiwara, custode dei giardini del tè in Giappone, a proporre i biscotti al Japanese Tea Garden di San Francisco, il più antico parco pubblico a tema nipponico degli Stati Uniti, offrendoli ai visitatori del parco. A renderli popolari, poi, ci pensò anche il cantante David Jung, di origine cinese, che nel 1916 fondò la Hong Kong Noodle Company, iniziando a produrre anche questi biscottini.
Già a fine anni '50, erano circa 250 milioni i biscotti della fortuna preparati ogni anno, quasi esclusivamente dai ristoratori cinesi della West Coast (oggi, si parla addirittura di 3 miliardi). San Francisco e Los Angeles sono state le prime città ad accogliere la tradizione modificata dell'Oriente e così, ben presto, tutti i Paesi degli Stati Uniti, New York in primis, iniziarono a servire i biscotti che entrarono a pieno diritto nei menu dei ristoranti cinesi. Insomma, i biscotti della fortuna sono un'invenzione giapponese presa in prestito dai cinesi ma profondamente americana: i fortune cookies hanno infatti, fin da subito, conquistato il pubblico statunitense al punto da venire offerti dai senatori Stuart Symington e Adlai Stevenson durante la convention democratica del 1960, come parte della campagna per le elezioni presidenziali; mossa emulata cinque anni dopo anche dall'allora aspirante sindaco di New York Abraham Beame.
Senza il passaggio storico segnato dalla Seconda Guerra Mondiale e dalle peripezie vissute dai migranti giapponesi negli Stati Uniti, probabilmente oggi non conosceremmo i biscotti della fortuna e, soprattutto, non penseremmo a loro come ad una tradizione cinese-americana. Non dimentichiamo però che in Cina questi biscotti sono praticamente sconosciuti; la paternità va infatti attribuita esclusivamente al Giappone, la successiva diffusione in territorio americano è opera dei cinesi, ma la naturalizzazione è tutta a stelle e strisce, tanto da far diventare il biscotto dalla carta dorata una vera icona della cultura pop americana.
Riconoscendo alla ricercatrice nipponica il merito di aver fatto luce sull’origine storica di questi biscotti, non è possibile tuttavia trascurare un’altra leggenda che vuole, al contrario, attribuire la paternità dei biscottini dorati proprio ai cinesi. I biscotti della fortuna sarebbero l’evoluzione dei moon cake, i dolci della luna, specialità cinese dalla storia antichissima che veniva farcita con pasta di semi di loto. Nel XIII e XIV secolo, i Mongoli conquistarono l’impero cinese; poiché però non mangiavano il dolce della luna proprio per il ripieno, alcuni gruppi della resistenza cinese pensarono di nascondere messaggi segreti all’interno dei biscotti, certi che nessuno tra i Mongoli li avrebbe mangiati. Il patriota rivoluzionario Chu Yuan Chang viaggiò per tutto l’impero distribuendo dolci della luna con annessi messaggi segreti nelle città occupate; proprio grazie a questo escamotage gli fu possibile coordinare la rivolta popolare fino alla fondazione della dinastia Ming. Fu proprio il successo di questa tecnica segreta di diffusione di messaggi importanti che mantenne la consuetudine iniziando a far girare auguri di fortuna e felicità al posto di missive rivoluzionarie.
Quale che sia l’origine, oggi, in Italia come in tutto l’Occidente, i biscotti della fortuna sono serviti nei ristoranti cinesi a fine pasto, preparati con ingredienti semplici (farina, zucchero, vanillina e olio) sapientemente dosati per ottenere una cialda croccante e sottile, perfetta per essere piegata a fazzoletto e contenere la fortuna, cioè il messaggio ben augurante che può essere un motto, una citazione, una frase dal sapore profetico! Tuttavia, se tradizionalmente il contenuto delle frasi era legato a citazioni filosofiche o aforismi, parole di Confucio o di altri personaggi storici, oggi le frasi fortunate sono sempre più all’insegna della creatività e dell’originalità; addirittura, le frasi ben auguranti possono essere personalizzate, dai matrimoni alle fiere ed alle lotterie, rendendo questi dolcetti perfetti per ogni occasione. In fondo la marcia in più di questo piccolo e croccante biscotto dallo spiccato aroma di vaniglia sta proprio nell’essere un regalo dolce ed in formato tascabile!
Oggi uno dei più grandi produttori americani di biscotti della fortuna produce quotidianamente 4,5 milioni di pezzi.
Photo via Pexels
Scritto da Viviana Di Salvo
Laureata in lettere con indirizzo storico geografico, affina la sua passione per il territorio e la cultura attraverso l’esperienza come autrice televisiva (Rai e TV2000). Successivamente “prestata” anche al settore della tutela e promozione della salute (collabora con il Ministero della Salute dal 2013), coltiva la passione per la cultura gastronomica, le tradizioni e il buon cibo con un occhio sempre attento al territorio e alle sue specificità antropologiche e ambientali.
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