Mangiare bere uomo donna

Un padre e tre figlie: due generazioni messe a confronto, ma con la buona cucina orientale in background

Mangiare bere uomo donna

Mangiare bere uomo donna” è una commedia del 1994, che corrisponde ad ancora una pellicola la cui trama si intreccia abilmente intorno alla tavola. Realizzato dal registra Ang Lee, che lo ha prodotto proprio a Taiwan, nella sua terra natale, ricevette una nomination dell’Academy Award come miglior film straniero.

La prima cosa che colpisce sono proprio le immagini d’apertura, che mostrano le abilità culinarie e l’artistico distacco nel trattare gli ingredienti del maestro Chu, celebre cuoco di Taipei (potrete riguardarle cliccando al seguente link: https://www.youtube.com/watch?v=fZoH4bUL5vc). In realtà egli non è tuttavia intento a preparare pietanze da servire al ristorante, ma essendo domenica, è buona abitudine della famiglia riunirsi e condividere insieme a lui raffinati pasti… e accese discussioni.

Il maestro Chu infatti è vedovo e possiede tre figlie. Jia-Jen è la maggiore e insegna chimica, e vive divisa tra l’amore per l’ex fidanzato e il collega insegnante di ginnastica che manifesta sempre più interesse nei suoi confronti. La secondogenita si chiama Jia-Chen  ed ha davanti a sé una brillante carriera all’interno di una compagnia aerea, e anch’essa vive “nel passato”, attraverso saltuari e appassionati quanto inutili incontri con l’ex fidanzato.

Infine la minore, Jia-Ning, studia e al contempo lavora in un fast food, ma non trascura anche lei di combinare guai a livello sentimentale, andando a sostituire l’amica Rachel nel cuore del fidanzato che lei trascura.

In questo quadro, il loro padre Chu continua imperterrito a vivere per la cucina. In parte nell’ambito del ristorante gestito in città dall’amico Wen (nonostante sia in pensione), ed in parte preparando i gustosi pranzi domenicali alle figlie, le quali tuttavia, hanno oramai vite indipendenti, non vanno troppo d’accordo tra loro e soprattutto non si riconoscono più nell'unità della famiglia tradizionale, rendendo oramai il tempo di riunirsi a tavola non più spensierato come un tempo.

Si comprende così come Mangiare bere uomo donna affronti il rapporto fra vecchie e nuove generazioni, in una società in cui ci si ritrova spesso più stravolti di un tempo sul piano privato, che il regista propone abilmente sia sotto forma di eventi divertenti che dai tratti drammatici. Perché forse è proprio questa la chiave di lettura del film, che si conclude davvero “a sorpresa” con una decisione inaspettata presa dal padre Chu e una delle sue figlie che sceglierà di rimanergli accanto:

il fatto che la vita, in un’altalena di gioie e dolori, ora dal sapore dolce ed ora dal retrogusto più amaro, vada presa sempre con la giusta filosofia e senza mai dimenticare le proprie radici, che spesso risultano invece le più solide alle quali avvinghiarci per tutto il resto della nostra vita.

Il “background” dell’intera commedia è il cibo: forse perché proprio nell’atto di sedersi tavola è insita buona parte dell’essenza di ciascuna famiglia unita anche dal dialogo, dal momento che spesso, ancora oggi, si coglie proprio l’occasione del pasto per comunicare avvenimenti più o meno piacevoli. E poi in fondo, pochi altri come un buon boccone di cibo sono in grado di farci “digerire” meglio anche le notizie più inattese, nonché forse anche di agevolarci nel perdonare torti e discordanze di pensiero con le persone a noi più care.

Scritto da Sara Albano

Laureata in Scienze Gastronomiche , raggiunta la maggiore età sceglie di seguire il cuore trasferendosi a Parma (dopo aver frequentato il liceo linguistico internazionale), conseguendo in seguito alla laurea magistrale un master in Marketing e Management per l’Enogastronomia a Roma e frequentando infine il percorso per pasticceri professionisti presso la Boscolo Etoile Academy a Tuscania. Dopo questa esperienza ha subito inizio il suo lavoro all’interno della variegata realtà di Campoli Azioni Gastronomiche Srl, , dove riesce ad esprimere la propria passione per il mondo dell'enogastronomia e della cultura alimentare in diversi modi, occupandosi di project management in ambito di marketing e comunicazione e consulenza per il food service a 360°, oltre ad essere il braccio destro di Fabio Campoli e parte del team editoriale della scuola di cucina online Club Academy e della rivista mensile Facile Con Gusto.

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