Venerdì 18 gennaio a "La Prova del Cuoco", chef Fabio Campoli proporrà un primo piatto...da far innamorare!
Sapete che differenza c’è tra un passato, una crema e una vellutata di verdure? Scopriamolo insieme
Ci riscaldano, soddisfano i migliori bisogni nutrizionali, sono semplici da preparare e ci aiutano a mantenere sotto controllo il peso: stiamo parlando della vasta famiglia di creme, vellutate, zuppe e passati a base di ingredienti vegetali, che in autunno e in inverno diventano irrinunciabili su quasi tutte le tavole del mondo.
Tuttavia, si tratta di preparazioni che si presentano piuttosto versatili nella temperatura di servizio: alcune sono buone da gustare calde o tiepide, altre anche fredde per una cucina buona in tutte le stagioni (basti pensare al celebre gazpacho), e soprattutto sempre attenta a non sprecare nulla in cucina.
Ma qual è la differenza tra un passato, una zuppa, una crema ed una vellutata di verdure? Spesso siamo abituati ad usare queste parole pensando che non vi sia differenza tra di esse per identificare una preparazione vegetale da gustare rigorosamente calda e al cucchiaio. Eppure vi sono delle piccole ma sostanziali differenze.
Si parla di passato di verdure quando si decide di passare ad un setaccio o frullare velocemente una singola verdura o un misto di verdure cotte stufate. La zuppa possiede invece un’etimologia simile in diverse lingue (soup in inglese, suppe in tedesco, soupe in francese): la parola deriva dal gotico, e nell’antichità stava ad indicare una fetta di pane sistemata in un recipiente e coperta di brodo o altri liquidi che andassero a ben inzupparla e ammorbidirla. Oggi può prevedere anche l’uso di pasta, riso o legumi.
La crema consiste spesso in un unico vegetale protagonista, che viene cotto, frullato finemente ed eventualmente allungato con brodo, latte o altri liquidi che rendano la consistenza delicata al palato. La vellutata di verdure, invece, prevede l’aggiunta di un elemento addensante, rappresentato dalle patate ma non solo: esistono versioni che prevedono anche l’aggiunta di roux, farina o amidi, e altre ancora con la cosiddetta liaison, a base di panna fresca e tuorli d’uovo.
Rosolare o meno le verdure da trasformare in passati, minestre, creme e vellutate è una scelta di gusto tutta personale. Donare un tono leggero di rosolatura sarà tuttavia importante per dare giusto sprint di sapore ad esempio alla cipolla e alla zucca, mentre sarà meglio tralasciarla per questo tipo di preparazione nel caso si utilizzino ortaggi freschi verdi (es. finocchi, sedano, spinaci, biete). A voi la cura di personalizzare il servizio finale accompagnando questi piatti con pane tostato, un giro di panna acida, un tocco di formaggio grattugiato o un semplice filo d’olio extravergine.
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Scritto da Redazione ProDiGus
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