Il Museo dei Cuochi

L'Abruzzo è detto "patria dei cuochi italiani": qui si trova un luogo speciale, un museo dedicato alla storia dei professionisti della cucina

Il Museo dei Cuochi

Vivere il turismo enogastronomico in un modo che vada oltre la scoperta, l'assaggio e l'acquisto di prodotti tipici in Italia è più che possibile. L'estate è tempo di vacanze, e se avete voglia di qualcosa che sappia coniugare il “cibo per la mente” con quello “per il palato” allora abbiamo la meta che fa per voi: Villa Santa Maria, nella provincia di Chieti, un piccolo comune di 1136 abitanti con tante curiosità da scoprire.

Il piccolo paese è noto per la numerosa presenza di cuochi e di scuole di formazioni per chef, risalenti addirittura al XIII secolo. La storia di Villa Santa Maria, infatti, è interessante dal punto di vista gastronomico per aver dato i natali a dinastie di maestri gastronomi e alberghieri tanto da valerle l’appellativo di Patria dei cuochi. Non è un caso che il Patrono dei Cuochi Italiani, San Francesco Caracciolo, vi nacque nel 1563.

Di storia della cucina e di cultura gastronomica sono pregne le mura del Museo dei Cuochi, sito nella centrale Casa Caracciolo dove è stato trasferito nel 2019; fino a quella data il museo – istituito negli anni Sessanta del secolo scorso- si trovava nella sede originaria dell’Istituto Professionale Alberghiero Giovanni Marchitelli, nella cui piazza antistante è possibile ancora ammirare la statua del cuoco e del cameriere

La visita al museo si snoda attraversando quattro sale: le prime tre sono accessibili da un corridoio al termine del quale si trova un manichino, con il caratteristico abbigliamento da cuoco, che conduce attraverso una scala all’ultima sala al piano inferiore, dalla quale si guadagna poi l’uscita. Entrare in queste stanze consente di fare un piccolo viaggio nell’immenso panorama della cultura gastronomica avvicinandosi alle varie figure professionali, alle regole di un mestiere affascinante e rigoroso al tempo stesso, alle norme del bon ton (si può osservare ad esempio una tavola perfettamente apparecchiata con tutte le posate e le relative indicazioni d’uso per le varie circostanze), alle riproduzioni delle monumentali torte da cerimonia in zucchero lavorato,  agli strumenti della cucina tra storia e innovazione (bellissime ad esempio le ceramiche antiche) e, ovviamente, non mancano fotografie, pannelli illustrativi e documentazione storica dei più grandi chef che si sono formati all’istituto alberghiero locale e che poi hanno girato il mondo diventandone ambasciatori e contribuendo alla storia della cucina nazionale e internazionale. 

La visita al museo diventa l’occasione per conoscere la storia dei cuochi dal 1500, quando i contadini erano “usati” come cuochi dalla nobile famiglia Caracciolo, al 1700 quando proprio nel paese di Villa nacquero i maccaronari e i pastari (come i famosi Castracane). Da quel periodo, i cuochi Villesi iniziarono ad emigrare e lavorare nelle case dei nobili tra Roma e Napoli e poi in giro per l’Europa e il mondo (soprattutto nelle ambasciate americane, russe, nordeuropee). Tra i vari cuochi degni di nota, ricordiamo i nomi di Luigi Pavia (fondatore della Società alberghiera di Villa), Giovanni Marchitelli (cui è stato intitolato l’istituto alberghiero locale), Antonio e Domenico Stanziani, Aquilino Beneduce (che cucinò per il Re Vittorio Emanuele nel 1943 durante la sua fuga da Roma).  

Nel piccolo comune abruzzese, già “patria” dei cuochi, si svolge ogni anno nel mese di ottobre la Rassegna dei Cuochi, organizzata dall’Associazione Cuochi Valle di Sangro e dall’amministrazione di Villa santa Maria con il patrocinio della regione Abruzzo. Per l’occasione, in tre giorni, si susseguono con un programma serrato eventi e show cooking che esaltano l’arte culinaria a tutto tondo. Se, al termine della visita al museo, avrete un certo languorino potrete assaggiare qualche specialità locale come l'agnello al forno o all’agro, il baccalà “’mbriache”, le crocchette di ceci al forno, una speciale pasta e fagioli e tanto altro ancora!

Photo made in AI

Scritto da Viviana Di Salvo

Laureata in lettere con indirizzo storico geografico, affina la sua passione per il territorio e la cultura attraverso l’esperienza come autrice televisiva (Rai e TV2000). Successivamente “prestata” anche al settore della tutela e promozione della salute (collabora con il Ministero della Salute dal 2013), coltiva la passione per la cultura gastronomica, le tradizioni e il buon cibo con un occhio sempre attento al territorio e alle sue specificità antropologiche e ambientali.

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