Chi è Potato Pete?

Una patata a fumetti in stile Humpty Dumpty che promosse l'uso del tubero nella cucina inglese ai tempi della Seconda Guerra Mondiale

Chi è Potato Pete?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

“Potato Pete”, immagine tratta da The Curious Cookbook di Peter Ross, The British Library Publishing Division, 2012 

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Perchè la cucina inglese è ricca di patate? Dal celebre fish and chips fino a bangers and mash, hash browns, il contorno per il Sunday roast, fino alle ricetta dolci che prevedono l’uso del tubero tra i più versatili in cucina, andando indietro nel tempo si scoprono le radici moderne di un amore ancora contemporaneo. 

Leggendo il libro “The Curious Cookbook” acquistato a Londra in lingua originale, ci siamo imbattuti in un personaggio immaginario che fu molto noto in terra britannica: si tratta di Potato Pete - che potremmo descrivere come una patata-fumetto in stile Humpty Dumpty – introdotto nel 1941 come emblema tra i più noti della campagna alimentare “Dig for Victory, portata avanti dal Ministero dell’Alimentazione durante la Seconda Guerra Mondiale in Gran Bretagna. 

L’obiettivo delle comunicazioni della campagna alimentare ai cittadini era quello di promuovere il consumo dei raccolti agricoli autoprodotti nel paese che risultavano in eccedenza. Inoltre, nutrirsi di più verdure (non razionate) venne proposto come modo più salutare per integrare la propria dieta. Le patate in particolare vennero proposte come fonte di carboidrati naturale alternativa al pane, che era invece oggetto di razionamenti. 

Accanto a Potato Pete c’era anche Doctor Carrot, in questo caso una carota-fumetto nata per incentivare l’utilizzo delle carote in cucina ma ancor più in pasticceria, dove tra pie e pudding poteva fungere da dolcificante naturale in sostituzione dello zucchero, anch’esso soggetto ai tempi ad un intenso razionamento. La “pubblicità” che spingeva al consumo di questi prodotti faceva naturalmente leva anche sulle proprietà nutrizionali, come il contenuto di vitamina C nelle patate e quello di vitamina A nelle carote. 

Le vitamine furono rese popolari durante gli anni ’20 e ’30 e vissero una grande attenzione al consumo nel contesto della depressione economica e della disoccupazione di massa verificatesi negli “affamati" anni Trenta. Oggi sappiamo bene che purtroppo queste tipologie di vitamine sono termolabili, dunque nelle patate e nelle carote in versione cotta, in realtà, risultano denaturate, dunque non assimilabili con tutti i loro decantati benefici (nel caso delle carote, fortunatamente, si potrà fare scorpacciata di vitamina A consumandole a crudo, ancor meglio se condite con un filo d’olio d’oliva, trattandosi di vitamina liposolubile). 

Sia Potato Pete che Doctor Carrot avevano un proprio motivetto musicale caratteristico (cantato da Betty Driver) utile a trasmettere ancor meglio i loro messaggi, facendo breccia nella memoria. E non fu di certo da meno l’idea di diffondere un vero e proprio Ricettario di Potato Pete, ricco di spunti d’uso, ricette e consigli tutti dedicati alle patate. I lettori apprendono che "le patate aiutano a risparmiare sia grassi che farina nei dolci", e si dice che "i medici consigliano a ciascuno di noi di mangiare almeno 12 once e, se possibile, 1 libbra di patate al giorno".

Cliccando qui potrete consultare gratuitamente alcune immagini con le pagine del libriccino in lingua originale, dove le patate vengono proposte a tavola in tanti modi diversi.

Essendo comunque una coltura (e coltura) moderna, sarà forse proprio da qui che gli inglesi avranno imparato ad apprezzare (e adottare) ancor più le patate giunte dall’America come nuovi buoni frutti della loro propria terra, rendendogli onore in tavola con la versatilità e il gusto ancor’oggi immutati nella loro cucina? 
 

Fonte immagine di copertina: GetArchive su licenza Creative Commons

Scritto da Sara Albano

Laureata in Scienze Gastronomiche , raggiunta la maggiore età sceglie di seguire il cuore trasferendosi a Parma (dopo aver frequentato il liceo linguistico internazionale), conseguendo in seguito alla laurea magistrale un master in Marketing e Management per l’Enogastronomia a Roma e frequentando infine il percorso per pasticceri professionisti presso la Boscolo Etoile Academy a Tuscania. Dopo questa esperienza ha subito inizio il suo lavoro all’interno della variegata realtà di Campoli Azioni Gastronomiche Srl, , dove riesce ad esprimere la propria passione per il mondo dell'enogastronomia e della cultura alimentare in diversi modi, occupandosi di project management in ambito di marketing e comunicazione e consulenza per il food service a 360°, oltre ad essere il braccio destro di Fabio Campoli e parte del team editoriale della scuola di cucina online Club Academy e della rivista mensile Facile Con Gusto.

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