La nespola

Il frutto che segna il passaggio dalla primavera all’estate con la sua buccia dal colore acceso che cela una polpa fresca e zuccherina

La nespola

In questo articolo parleremo in particolare del nespolo del Giappone, in quanto si tratta della specie di cui effettivamente tutti conosciamo i frutti, che ritroviamo sui banchi dell’ortofrutta dalla primavera inoltrata all’inizio dell'estate. 

Ad attirare ciascuno di noi è certamente la componente cromatica del frutto, quel bell'arancione che invoglia a mangiarle immediatamente, pregustando una dolcezza che però spesso viene sconfessata, visto che nelle nuove varietà è stato curato molto l'aspetto esteriore e poco il sapore, e tenuto conto che spesso le nespole vengono raccolte non troppo mature per non giungere sul mercato quando ci sono anche pesche e ciliegie. 

Il nespolo giapponese è una pianta delle famiglia Rosacee, genere Eritrobotrya, specie E. japonica, coltivata specialmente in ambiente subtropicale (area africana che si affaccia sul mediterraneo e punta a sud del continente africano) ma capace di adattarsi molto bene anche in climi più settentrionali, tanto da prevedere un suo successo economico se la sua coltivazione fosse praticata in tutto il mezzogiorno d'Italia. 

Il nespolo del Giappone è spesso presente in tanti giardini del mezzogiorno ma difficilmente si riscontrano vere e proprie coltivazioni, tanto che si può tranquillamente affermare che le nespole presenti sui mercati italiani è proveninte dalla Spagna e dai Paesi del Nord Africa. Questa specie viene ancora oggi definita rara, non frequente, tanto da essere classificata nelle statistiche di frutticoltura come coltivazione secondaria, insieme a sorbo, pistacchio, fico d'India, nespolo comune, ecc..

Originario della Cina, il nespolo giapponese passò e si diffuse in Giappone, mentre in Italia pare giunse nel 1912, impiantato nell'Orto Botanico di Napoli come pianta ornamentale. E' un albero dall'aspetto e dal portamento molto decorativi, di taglia media, perché raramente supera i 5-6 metri di altezza. E' sempreverde, con le belle foglie, grandi ed ellittiche, coriacee, di colore verde intenso, dalla lamina ondulata e lanuginosa, finemente seghettata ai margini. 

Il nespolo giapponese appartiene all sezione Pomoidee delle Rosacee per cui la nespola è botanicamente un pomo, come le pere e le mele, quindi un falso frutto, di forma ovoidale  o piriforme, di colore giallo più o meno intenso, con polpa di colore bianco crema, fondente, dolce, leggermente e gradevolmente acidula. Uno dei caratteri negativi del frutto è rappresentato dai 3-4 e più grossi semi. Il pregio maggiore, invece, è costituito dall'epoca di maturazione, di piena primavera, che ne consente la presenza sui mercati in un periodo nel quale scarseggiano altre specie di frutti.  

Di nespolo del Giappone se ne conoscono molte varietà, diverse tra loro per forma e peso; il peso dei frutti è di 30-40 g, ma ve ne sono del peso sino ad oltre 100 g. Le più note varietà si chiamano Mogi e Tanaka, la prima precoce a frutto medio, la seconda tardiva a frutto molto grosso. Quest'ultima è forse la varietà più coltivata nel mondo, anche per la sua resistenza alla manipolazione e ai trasporti. 

In California oltre alla Tanaka si coltivano le varietà Early Red, precocissima (maturazione a Marzo), con frutti di media pezzatura, di colore molto intenso, con pochi semi (2-3); la pianta è produttiva ma poco rustica; Champagne, pianta molto produttiva e frutto grosso (cm 6x5), nella cui polpa prevale il sapore acidulo; Premier, a frutto grosso (60-70 g); Advance, a frutti grossi che maturano in Aprile. In Spagna, oltre alla Tanaka, si coltivano le varietà: Algeria, simile alla varietà giapponese, resistente alla malattia detta ticchiolatura; Nadal, resistente alle basse temperature, della quale esistono cloni precoci, medi e tardivi, con frutti resistenti ai trasporti. 

In Italia le varietà più coltivate sono quelle siciliane. Nella Conca d'oro di Palermo e in altre oasi dell'isola troviamo: Nespolone di Trabia, a frutto grosso (60-80 g), di bella forma e colore aranciato, polpa consistente, resistente alle manipolazioni e ai trasporti; la varietà Gigante bianco, a polpa chiara, è notevole perché matura in aprile; tardiva è invece la varietà Marchetto, che matura a metà maggio ed ha un frutto molto grosso e delicato. Si conoscono anche tipi di nespole senza semi, che sarebbe interessante provare a coltivare per ricavare un reddito. 

Come già detto, pur essendo il nespolo specie subtropicale, si adatta molto bene ai climi settentrionali. Ad esempio, resiste abbastanza bene a temperature di un paio di gradi sotto lo zero e comincia a subire danni gravi solo se esposta a 4-5-gradi sotto zero per parecchie ore.

Soffre invece molto per l'abbassamento della temperatura al momento della fioritura, che avviene a fine autunno, e per le gelate primaverili. In definitiva il nespolo può essere coltivato sin nella zona più settentrionale degli agrumi, coincidente in pratica con la Calabria e la Puglia ionica. Più a nord può anche vegetare ma difficilmente fiorisce e fruttifica. 

Il nespolo si moltiplica molto facilmente per seme con riproduzione abbastanza fedele dei caratteri della pianta madre, ecco perché si parla di varietà e non di cultivar (riproduzione asessuata, cioè non da seme). Questa è una delle ragioni della scarsa omogeneità delle varietà note che, più che altro, rappresentano delle popolazioni a larga variabilità. Comunque, seminando semi di bei nespoloni, provenienti da piante in buono stato di vegetazione e vigorose, si ha molta probabilità di avere bei frutti in seguito.

Il nespolo del Giappone comincia a fruttificare dopo 3-5 anni dall'impianto, mentre la massima produzione arriva al decimo anno di età, quando si potranno raccogliere anche 50 kg e più di frutti da ciascuna pianta.

Dal punto di vista nutrizionale il nespolo giapponese presenta la seguente composizione per ogni 100 grammi di frutta edibile (netto semi): 28 kcal, acqua 85,30 g, 0,4 g di grassi, 6,10 g di carboidrati di cui 2,00 di fibre, 0,4 g di proteine. 13 mg di magnesio, 266 mg di potassio, 16 mg di calcio, fosforo 11 mg oltre a ferro, sodio, vitamine A, C, B6 e B12. Vista la composizione e le calorie, le nespole risultano utili come frutta nell'ambito di rigide diete ipocaloriche. 

Le nespole mature hanno proprietà diuretiche ed astringenti, favoriscono le funzioni intestinale (evitare però di somministrarle a neonati come pappina di frutta, perché causerebbero diarree a cui i neonati non sono abituati), mentre i frutti non ancora maturi aiuterebbero il controllo di diarree ed enteriti, perfino della dissenteria. Secondo alcuni le nespole sarebbero anche un blando rimedio contro le febbre (antipiretico).

Con i semi, da non ingerire perché un pochino tossici (contengono acido cianidrico), si prepara un liquore particolare, chiamato Nespolino (alla stregua del Nocino), dal succo di nespola distillato si produce un liquore alcolico chiamato "grappa di nespole", mentre con i frutti denocciolati si fanno normalmente marmellate o crostate di frutta, cercando di non far asciugare troppo le nespole in quanto diventano troppo acidule. Con le nespole si fanno anche gustosissime macedonie, frullati, gelati e sorbetti.

Le nespole non ancora mature possono essere fatte maturare più rapidamente tenendole in un sacchetto di carta insieme a mele (grazie alla produzione di etilene, che determinerà la maturazione dei frutti).
 

Fonti bibliografiche e sitografiche

Scritto da Luciano Albano

Laureatosi nel 1978 con lode in Scienze Agrarie, presso l'Università di Bari, si è specializzato nel 1980 in "Irrigazione e Drenaggio dei terreni agricoli" presso il C.I.H.E.A.M. (Centro Internazionale di Alti Studi Agronomici del Mediterraneo) di Valenzano (Bari), ha conseguito nello stesso anno anche l'abilitazione alla professione di Agronomo. Fino al 1/3/2018 ha lavorato alla Regione Puglia nell'Ufficio Territoriale di Taranto, quale Responsabile della P.O. "Strutture Agricole". Appassionato di olio e vino ha conseguito il Diploma di Sommelier AIS nel 2005 e ottenuto nel 2008 l'Attestato di Partecipazione alle Sedute di Assaggio ai fini dell'iscrizione nell'Elenco Nazionale di Tecnici ed Esperti degli oli di oliva extravergini e vergini. Fino al 2018 è stato iscritto all'Albo Provinciale dei Dottori Agronomi e Forestali e come CTU presso il Tribunale di Taranto. Ama il food & beverage e ne approfondisce i vari aspetti tecnici, alimentari e storici

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