Potere al jackfruit

La sua polpa nutriente e versatile negli impieghi potrebbe rappresentare una chiave per sostenere le popolazioni che soffrono la fame

Potere al jackfruit

Jackfruit: ne avete mai sentito parlare? Si tratta del frutto dell’albero classificato come Artocarpus heterophyllus, pianta tropicale afferente alla famiglia delle Moraceae (la stessa del gelso) che detiene il record di albero dai frutti più grandi del mondo, i quali raggiungono anche i 30 kg (e nel caso di alcuni record mondiali addirittura 50!) 

In tutta probabilità nativo dell'India, nel nostro paese traduciamo la parola inglese jackfruit in “giaca” o “giaco”. Entrambe le denominazioni prendono origine dalla lingua portoghese, che vedeva il frutto chiamarsi "jaca", a sua volta probabilmente derivato da "chakka pazham", parola utilizzata per identificato nelle regioni meridionali indiane. Il jackfruit è conosciuto e utilizzato anche in Brasile e nel Sud Est asiatico, dove prende gli appellativi di nangka in Malesia, kathal in Bangladesh, kanun in Thailandia.

Il jackfruit è inoltre un concentrato di buone proprietà nutrizionale, essendo ricco di proteine, potassio e vitamine, e meno ricco in carboidrati rispetto ad altri alimenti di base mondiali come grano, riso, mais, manioca. Eppure, nell’ultimo decennio sembra essere “caduto in disgrazia”, non più consumato come un tempo anche in India e Bangladesh, ma soprattutto sottovalutato sul piano internazionale per tutte le sue potenzialità. 

Una vera coltura “sottoutilizzata”, specialmente nell’epoca attuale in cui nel mondo intero si lotta giornalmente per riuscire a fornire cibo a sufficienza ad una popolazione sempre crescente. Problematica ancor più sentita nei paesi in via di sviluppo e meno sviluppati, per i quali la riscoperta della coltivazione del jackfruit potrebbe rivelarsi una vera nuova manna dal cielo. Questi alberi sono inoltre perenni, non richiedono l’impiego di molta acqua e necessitano di un livello di cure accettabile. 

I frutti si raccolgono nella fascia tropicale del nostro pianeta dall’estate all’autunno, senza aspettare che cadano naturalmente dagli alberi (ciò è indice di un’eccessiva maturazione). La polpa di colore giallo-arancio ha un caratteristico odore muschiato, ma si rivela molto piacevole in consistenza e dolcezza, e a livello aromatico ricorda la pesca e il mango, seppur il sapore sia meno intenso di questi ultimi e alcuni non ne amino davvero il profumo.

Il jackfruit è un falso frutto composto da centinaia di singoli fiori fusi insieme, di cui sono commestibili quella sorta di “petali carnosi” che circondano i semi racchiusi all’interno. I jackfruit sono molto versatili: possono essere posti in conserva, essiccati, arrostiti, tagliati finemente e fritti come chips, o ancora essere aggiunti a zuppe, gelati, frullati e succhi di frutta. Persino il legno dell’albero è di grande qualità, perfetto per la manifattura di mobili e strumenti musicali resistenti e che soffrono poco l’umidità.

Le varietà di giaca esistenti sono diverse, ma particolarmente conosciute oggi sono quelle brasiliane, che si distinguono in "jaca-dura" (a polpa soda), "jaca-mole" (a polpa tenera) e "jaca-manteiga", che come racconta il nome possiede una polpa dalla consistenza burrosa. Anche i semi del jackfruit (che in realtà sono i veri frutti) sono commestibili, e possono essere bolliti, arrostiti o macinati in farina. In Vietnam e Sri Lanka se ne produce pasta e persino gelato

Photo via Pexels

Scritto da Redazione ProDiGus

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