Una piramide alimentare per tutti

L'organizzazione americana Oldways ha lanciato l'idea di applicare le piramidi alimentari nutrizionali ad ogni stile di dieta nel mondo

Una piramide alimentare per tutti

La qualità e la quantità del cibo che mangiamo sono molto importanti per stare bene in salute, ed è giusto preoccuparsene se pensiamo che gli individui obesi nel mondo sono oltre un miliardo, di cui 880 milioni sono persone adulte .Spesso la parola “dieta” è associata ad un regime alimentare che serve a perdere peso, ma il suo significato etimologico è “stile di vita”, quindi non è sinonimo di privazione.

Una dieta ideale, infatti, presta attenzione non solo al cibo che si consuma, ma anche al numero delle ore di sonno e all’attività fisica. Negli anni i nutrizionisti e i dietologi hanno formulato delle regole generali per condurre una dieta alimentare equilibrata riassumendole nella illustrazione grafica a tutti nota: è la piramide alimentare, che fornisce informazioni su quali alimenti assumere e quanto spesso farlo. In linea generale, una piramide alimentare presenta alla base i cibi che dobbiamo consumare tutti i giorni, e via via salendo con il restringersi della piramide si incontrano i cibi che devono comparire sulla tavola solo alcune volte alla settimana; in cima compaiono i cibi che occorre assumere con moderazione.

La dieta mediterranea, le cui origini si perdono nella notte dei tempi, è stata riconosciuta nel 2010 Patrimonio NaturaleImmateriale dell’Umanità dall’UNESCO; secondo quanto riportato dall’U.S. News&World Report si è poi classificata al primo posto come la migliore per un’alimentazione sana e sostenibile negli anni che vanno dal 2018 al 2024. Ma non è di certo la sola dieta esistente, dal momento che da parte a parte del mondo la disponibilità di materie prime specifiche, così come la sussistenza di diverse culture del gusto, guidano ciascun individuo a condurre altri stili di vita alimentari.

Negli Stati Uniti nel 1990 è nata una organizzazione no-profit nel settore alimentare e nutrizionale, la Oldways, che ha lo scopo di combattere l’obesità e promuovere un’alimentazione sana in tutto il mondo. Oldways ha concepito e proposto in questi ultimi anni altre piramidi alimentari che possano indirizzare i consumatori delle diverse etnie geografiche a scegliere alimenti e bevande sostenibili senza rinunciare alla proprie identitarie tradizioni culturali e culinarie né al piacere della buona tavola .

Il fondatore della Oldways è K.Dun Gifford, un uomo che ha lavorato in politica, nel settore edilizio e ambientale non rinunciando ad essere un bon vivant amante della ristorazione e dei viaggi .Scomparso all’età di 71 anni (nel maggio del 2010), Gifford  è stato coautore del saggio The Oldways Table, scritto assieme alla sua socia in affari Sara Baer-Sinnott, e che racchiude informazioni nutrizionali, ricette e tanti racconti di esperienze di vita e di cibo.

Appassionato da sempre di alimentazione e cucina, l’idea di fondare la Oldways scaturì per Gifford nel 1987 durante un banchetto da 36 portate servito nella città cinese di Qufu; qui, affiancato da esperti di cucina cinese, venne colpito dal racconto dei sopravvissuti alla Rivoluzione Culturale durante la quale le scuole di cucina erano state chiuse e tanti preziosi libri di cucina erano stati dati alle fiamme .Nel suo viaggio in Italia Gifford ebbe modo di assaggiare sotto la guida di esperti del settore enogastronomico diverse pietanze: le più apprezzate furono quelle a base di tartufo bianco, con vini abbinati e poi prosciutto di Parma, Parmigiano-Reggiano e aceto balsamico modenese.

L’amicizia col proprietario dell’Hotel Ritz di Parigi arricchì ulteriormente le sue conoscenze in ambito gastronomico, così come in America i profondi legami con la famosa cuoca e scrittrice Julia Child. Negli anni ’70 Gifford lavorò soprattutto in qualità di ambientalista e nel 1993 fondò la Chefs Collaborative con lo scopo di promuovere un'agricoltura sostenibile: i suoi soci erano professionisti del settore alimentare.

Tre sono i principi alla base dell’organizzazione Oldways: nutrizione, tradizione e sostenibilità. Tre sono le piramidi alimentari - che diventano quattro con quella a regime vegetariano - concepite per le popolazioni appartenenti ai diversi gruppi etnici che popolano non solo gli Stati Uniti ma tutto il Mondo. La piramide dell’area latino-americana ricalca le abitudini dei popoli del Centro-Sud America: alla base ci sono verdure, frutta tipica dei territori (cocco, mango, avocado) e poi cereali, riso, mais e quinoa, fagioli e lenticchie, erbe e spezie locali. Il pesce e i frutti di mare sono consigliati due volte a settimana mentre il pollo, le uova e i latticini così come il vino e la birra vanno consumati con moderazione.

La piramide dell’area africana si riferisce ai paesi dell’Africa, dei Caraibi e dell’America Centrale nonché ai Latinos .In questa piramide troviamo alla base alimenti freschi quali frutta e verdura e quelli più nutrienti come banane, papaia, anguria e avocado insieme a melanzane e tuberi, fagioli, noci e arachidi insieme ai cereali. Salse e spezie come la carne il pesce e i frutti di mare sono consigliati per almeno due giorni a settimana, e le uova, lo yogurt e il latte dovrebbero essere mangiati meno spesso e ancora meno frequente dovrebbe essere il consumo dei dolci.

La piramide asiatica è rivolta agli abitanti della Cina, dell’Indonesia, del Giappone e delle Filippine che consumano grandi quantità di riso e vegetali come funghi, germogli di bambù, broccoli, che troviamo alla base della piramide insieme a frutti come mango e ananas, legumi (la soia è al primo posto), mandorle e noci .Il pesce e i frutti di mare sono al gradino superiore della piramide, il pollo e le uova si dovrebbero consumare una volta a settimana e i dolci e la carne una volta al mese. Moderato dovrebbe essere anche il consumo di vino, birra e sakè.

L’associazione Oldways nel 1997 si è occupata anche dei vegetariani predisponendo una speciale piramide in cui frutta, verdura, legumi e cereali sono presenti in ogni pasto. L’integrazione delle proteine viene consigliata attraverso oli vegetali, frutta a guscio e semi, albume d’uovo e prodotti caseari. Con le uova intere e i dolci per un solo giorno alla settimana e la corretta diversificazione dei cibi è garantito il giusto apporto proteico anche a chi non mangia carne e pesce. Cliccate qui per approfondire tutte le piramidi alimentari sul sito ufficiale.

Photo via Oldways


Fonte: Oldways

Scritto da Elena Stante

Laureata in Matematica nel 1981 presso l’Università degli Studi di Bari, dal 1987 al 2023 ha insegnato Matematica e Fisica presso il Liceo Ginnasio Aristosseno di Taranto .Ha partecipato ai progetti ESPB, LabTec, IMoFi con il CIRD di Udine e a vari concorsi nazionali ed ha collaborato con la nomina di Vice Direttore per la regione Puglia alla rivista online Euclide, giornale di matematica per i giovani. Le piace correlare la scienza al cibo, nonché indagare su storie e leggende, e con Prodigus inizia il suo percorso di redazione di contenuti golosi per gli utenti del web.

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