Qualità del caffè al top con la ricerca multisensoriale
Dall’Oriente arrivano sulle tavole europee vini di ottima qualità: monsoni e alte temperature del luogo non scoraggiano i produttori
Pensare che il buon vino sia prodotto soltanto in Europa o negli Stati Uniti è un errore. Chi non crede che il vino possa arrivare anche dall’India, dovrà “tornare sui propri pensieri”. Nel paese con capitale Nuova Delhi, il vino non solo si produce ma si esporta anche. Destinazione? Nientemeno che l’ex imperialista Regno Unito. Le bottiglie con etichetta indiana sono infatti reperibili nei supermercati delle città anglosassoni.
E’ il terreno particolarmente argilloso e l’altezza dei vigneti a far sì che il vino ottenuto in India possa essere di buona qualità e addirittura commercializzabile all’estero. Nelle grandi città del Paese asiatico fioriscono i wine club, dove si servono cibi speziati, tipici del posto e, in luogo della birra, il vino. Recenti investimenti nell’industria vinicola indiana hanno trasformato le bottiglie locali in potenziali concorrenti dei ben più noti Chianti, Merlot e Chardonnay.
A Bangalore si possono ammirare estese porzioni di terra coltivate a vigneti; un noto operatore del settore vitivinicolo ha importato, qualche anno fa, ai piedi delle colline Nandi, 35 vigneti francesi, per produrre, grazie anche al supporto di consulenze eccellenti, bottiglie che oggi rivaleggiano con quelle del Paese di Monet.
Certamente, tra monsoni e ondate di caldo, i produttori indiani non sembrano favoriti, ma i cambiamenti climatici stanno incidendo, in questo caso “positivamente”, sulla possibilità di rendere questi prodotti concorrenziali.
Se in questi giorni, ancora di festa, si ha voglia di portare a tavola qualcosa di nuovo, il vino indiano potrebbe essere la risposta; accanto al lassi, una bevanda a base di yogurt che gli indiani consumano abitualmente, e al tè, noto in tutto il mondo per la sua qualità. Il territorio, un tempo dominio britannico, ha una notevole superficie e non tutte le regioni ospitano vigne. Il Maharashtra, stato dell’India centro-occidentale, è il più importante per la produzione vitivinicola.
Una delle cantine più illustri, il cui nome è Sula, è opera di un ingegnere che ha abbandonato la California e la tecnologia per realizzare questo sogno. La cantina si trova a meno di 200 chilometri da Mumbai, può godere di un clima subtropicale, con temperature medie che si aggirano intorno ai 33 gradi e produce, tra gli altri, lo Shiraz. Un vino rosso tendente al viola, con profumi di spezie e frutti di bosco. Un prodotto servito anche in alcuni ristoranti etnici di Milano.
Fonte: L’espresso
Scritto da Redazione ProDiGus
Il nostro staff in costante elaborazione e ricerca di informazioni utili e attendibili nel mondo del food&beverage
0 Commenti