Capodanno da mangiare

Dal Giappone ai Caraibi fino al nostro paese, la notte di San Silvestro è un trionfo di prelibatezze e tradizioni irrinunciabili

Capodanno da mangiare

La maggior parte dei paesi del mondo festeggia l’inizio del nuovo anno il 1° gennaio. Non è così ovunque, però: in Cina lo celebrano nel giorno della seconda luna piena dopo il 21 dicembre, quindi tra il 21 gennaio e il 21 febbraio. Nel sud-est asiatico l’anno nuovo arriva tra il 13 e il 15 aprile; gli arabi lo accolgono tra gennaio e febbraio, mentre gli indù a metà novembre.

Quel che non cambia con la latitudine, né con la cultura del luogo, è l’accoglienza che viene riservata all’avvio di un nuovo ciclo, e tutti (ma proprio tutti) non rinunciano ai festeggiamenti in tavola!

In Italia, come in moltissimi altri Paesi del mondo, la notte di San Silvestro, con le ultime ore dell’anno trascorso e le prime del nuovo, è segnata da tradizioni e rituali irrinunciabili. Cibo, musica e danze sono gli ingredienti principali del 31 dicembre italiano. Cotechino e lenticchie simboleggiano l’abbondanza e la fortuna. Simboli sono anche l’uva e il melograno. La cena viene accompagnata dall’ottimo vino spumante prodotto in casa e la notte è suggellata dalle luci delle stelle filanti e dai fuochi d’artificio. Imprescindibile per chiunque o quasi, in tutto il mondo, è proprio il cenone.

Quello francese è a base di fois gras, ostriche ed escargots, accompagnate dallo champagne. Qui è d’obbligo baciarsi sotto il vischio, una consuetudine portafortuna. Senza dimenticare i fuochi d’artificio attorno alla Cattedrale del Sacro Cuore o sugli Champs-Elysees. In Russia, la regina della tavola è l’insalata russa, seguita dalle tartine al caviale e dal kolodets, sformato di carne in gelatina. La vodka riempie i bicchieri e le risate.

In Spagna si preferisce consumare pesce e crostacei e, allo scoccare della mezzanotte, si usa mangiare 12 chicchi d’uva beneauguranti, durante i dodici rintocchi che segnano l’ora. In Inghilterra si mangia il tacchino ripieno di castagne e il Christmas Pudding, che ha più o meno il ruolo del panettone italiano. Una curiosità: nel dolce anglosassone vengono nascoste delle monete, il primo che le trova può aspettarsi un anno fortunato, secondo le credenze locali.

In Germania, il 31 dicembre, si beve Feuerzangenbowle, simile al vin brulè. Durante i festeggiamenti ci si scambia praline e cioccolatini, mentre la tavola viene apparecchiata con un piatto in più, destinato all’anno che sta per arrivare. Nei Paesi Bassi le tavole della notte di San Silvestro sono un trionfo di ciambelle e dolci fritti; qui non manca neanche la birra, accanto allo champagne. Gli americani preparano, di rito, i black-eyed peas, i fagioli dall’occhio nero che vengono serviti con il cavolo.

Quanto a scaramanzia, hanno il ruolo che da noi rivestono le lenticchie: sono dei portafortuna. Nella colonna sonora della serata americana non può mancare il Valzer delle Candele. Ai Caraibi, invece, il Capodanno capita in piena estate e sulle tavole compaiono piatti per lo più freddi, come il guava. A Cuba mangiano l’arrosto di maiale marinato e le sfoglie di banana fritta. I più fortunati consumano aragosta. Infine, in Giappone, il vero protagonista dei festeggiamenti, con il nuovo anno, è il pesce accompagnato con i kuromane, fagioli di soia nera che augurano buona salute e con l’otoso, un sakè molto speziato in grado, secondo le credenze, di tenere lontane le energie negative.

Buon Capodanno a tutti!


Fonte: il Sole 24 Ore

Scritto da Redazione ProDiGus

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