Un abbinamento celebre che si trasforma in uno specialissimo primo piatto al cucchiaio
Osservare la propria mamma in cucina è pura gioia, che dona insostituibili emozioni e serenità: la celebra Marino Moretti in una sua poesia
In cucina
Madre, se vuoi ch'io t'ami
come ti si conviene,
resta fra i tuoi tegami
smaltati bianchi e blu:
vuoi ch'io ti voglia più bene,
molto più bene?
Resta in cucina dove
la tua dolcezza ha un gaio
riso che mi commuove
quando passa bel bello
dall'acquaio al fornello,
dal fornello all'acquaio;
poi va', corri in giardino
e coglilo un rametto
d'adusto ramerino
di scherzoso alloro
qualche pomodoro
ancora un poco aspretto;
poi trita con un muto
cenno le tue cipolle
giovani pel battuto
e accortamente schiuma
la pentola che bolle,
il bricchetto che fuma;
sì che, mentre la fiamma
si fa sempre più roca
nella cappa segreta,
tu pensa che la mamma
del giovane poeta
sa fare anche la cuoca
Oh lascia ch'io ti prenda
queste mani che sanno
di carne cotta in forno
e far sempre sapranno
Ogni buona faccenda
fino all'ultimo giorno;
oh lascia ch'io ti dica:
«Triste, mammina, triste
sapere troppe cose
e cercar fra l'ortica
o fra le vuote artiste
rose e foglie di rose;
dolce invece sostare
in questi vaghi odori
guardando il focolare
e i fumi di vapori
che con labile volo
escono dal paiuolo».
Marino Moretti (Cesenatico, 18 luglio 1885 – 6 luglio 1979)
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