Quattro formaggi francesi dall’assaggio imperdibile
Mangiare a colori, ormai si sa, è una sana abitudine: e la pianta del kiwi ne possiede più di tre differenti, a seconda della varietà
Il kiwi è il frutto che ha fatto il giro del mondo: originario della Cina meridionale (dove si coltiva da circa 700 anni), agli inizi dell’Ottocento arriva in Inghilterra per giungere, agli inizi del secolo scorso, in Nuova Zelanda dove diviene il frutto tipico richiamando addirittura nel nome l’uccellino simbolo nazionale e per questo poi chiamato definitivamente kiwi (Actinidia chinensis).
Alla fine del Novecento giunge finalmente in Europa e in Italia (negli anni Settanta), che diventa addirittura il secondo produttore al mondo dopo la Cina e prima della Nuova Zelanda. In Italia vantiamo il kiwi IGP (denominazione “conquistata” nel 2004), della varietà Hayward, che è prodotto nel Lazio, in un territorio che comprende 24 comuni tra le province di Roma e Latina, in particolari condizioni climatiche e peculiarità del terreno.
Il kiwi cresce su piante rampicanti e viene raccolto tra settembre e ottobre; il periodo migliore per acquistarlo va infatti da novembre ad aprile, ma grazie ai metodi di conservazione, il frutto è ormai disponibile sul mercato tutto l’anno e vanta importanti proprietà nutritive: è ricchissimo infatti di vitamina C (85 mg/100 g di prodotto; più dei famigerati agrumi) e contiene una alta percentuale di fibre (2,45 gr/100 gr di kiwi); ricco di potassio, magnesio, vitamina E, rame e ferro. Il kiwi si morde, si assapora, si sbuccia, si taglia, si scava e si presta ad una miriade di usi in cucina dalla classica macedonia alla crostata di frutta, dai centrifugati alle confetture, ai succhi di frutta per arrivare alle ricette salate (esiste persino la maionese di kiwi).
Tutti conosciamo il kiwi dalla polpa verde brillante (varietà Hayward, Green Light e la cosiddetta precoce), buccia marroncina e una leggera peluria, dal gusto intenso e fresco, più o meno dolce a seconda del grado di maturazione, ricco di semini neri e con un peso medio di 100 grammi. Inizia ad essere sempre più reperibile sul nostro mercato però anche il kiwi dalla polpa gialla dorata (varietà Sun Gold, Soreli, Dori, Jintao, Jinyan), più dolce e con la buccia liscia, contiene una quantità maggiore di polifenoli, di acido folico e carotenoidi.
Pochi però conoscono e hanno mangiato il kiwi dalla polpa rossa e con la buccia rosso mattone. La varietà rossa arriva direttamente dalla Cina ed è il risultato di un processo di studio e miglioramento che ha portato ad ottenere un frutto dalla polpa vermiglia con una quantità di vitamina C che è addirittura doppia rispetto alla varietà a polpa verde. E’ stato presentato in Italia nel 2015 all’Expo di Milano e chi lo ha assaggiato dice che sia dolce come una ciliegia, ragione che lo rende particolarmente interessante agli chef e ai pasticceri. Diffuso nei mercati a macchia d’olio solo dal 2016, il suo prezzo al kilo è ancora sostenuto (6/7 € al kg a fronte dei 5/6 € al kg per il kiwi giallo e i 2/2,5 € per il verde).
Vi sono poi le varietà bicolori Hongyang e Dong Hong: la polpa è gialla, mentre i semi sono abbracciati da sottili venature rosso ramate, la buccia liscia e spessa, un peso medio di circa 70/80 grammi e un gusto particolarmente zuccherino, dolce e intenso simile a quello dei frutti tropicali. Merita di essere citata anche la varietà nergi dai piccoli frutti, dei mini kiwi o kiwi baby come molti li chiamano, dalla buccia liscia e con un considerevole contenuto di magnesio, fosforo e calcio.
Scritto da Viviana Di Salvo
Laureata in lettere con indirizzo storico geografico, affina la sua passione per il territorio e la cultura attraverso l’esperienza come autrice televisiva (Rai e TV2000). Successivamente “prestata” anche al settore della tutela e promozione della salute (collabora con il Ministero della Salute dal 2013), coltiva la passione per la cultura gastronomica, le tradizioni e il buon cibo con un occhio sempre attento al territorio e alle sue specificità antropologiche e ambientali.
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