Broccoli e salsiccia: un abbinamento classico rivive in un primo piatto piccante, ideale per scaldare la tavola invernale
Uno sguardo sul variegato panorama delle startup dedicate al mondo del food in un primo e-book tutto italiano
La sicurezza è il principale obiettivo delle startup che hanno arricchito, negli ultimi anni, il panorama del food.
Una galassia di idee e progetti rapidamente diventati realtà consolidate, nell’industria agroalimentare del terzo millennio.
Soluzioni inizialmente indirizzate alle fasi di lavorazione e confezionamento dei prodotti si spostano ora nell’ambito della sicurezza alimentare. A confermarlo è il primo e-book gratuito sulle startup dedicate al mondo del cibo. Si chiama AgriFood Tech e fa chiarezza su uno scenario in continua evoluzione, che spesso il consumatore medio conosce poco, anche per un difetto dell’informazione.
Sono più di 70 le startup individuate su tutto il territorio nazionale e suddivise per macroaree: da Nord a Sud è un fiorire di spunti e innovazioni per il mercato del cibo, ma anche per la sua produzione e per un corretto approccio alle proposte commerciali.
Un ruolo di primo piano, proprio nell’ambito della sicurezza, lo rivestono le blockchain, piattaforme on line inizialmente utilizzate per le transazioni finanziarie, e poi adottate dalla filiera agroalimentare, per certificare i prodotti e fornire agli acquirenti informazioni dettagliate sui cibi, persino sulle aree di provenienza delle materie prime. Esistono inoltre startup impegnate nell’agricoltura di precisione, nella messa a punto di sistemi che favoriscono una produzione alimentare responsabile, soprattutto nei confronti dell’ambiente, e progetti che si concentrano nella realizzazione di imballaggi particolari.
Al 100% green, quindi biodegradabili. Le migliori proposte tecnologiche sono comprese nella pubblicazione realizzata da Startup Geeks, un blog attento alla valorizzazione dei talenti.
Il lavoro contiene anche informazioni sul panorama complessivo europeo, con statistiche sugli investimenti, pari a 6,5 miliardi di euro nei Paesi dell’Unione Europea, negli ultimi sei anni. L’Italia recita un ruolo di tutto rispetto in ambito europeo, per quel che riguarda l’introduzione della tecnologia nel mondo del food. Il nostro paese è infatti al quinto posto per numero di round di finanziamento.
Le idee nella patria di Leonardo (quest’anno si celebrano i 500 anni dalla sua morte), genio assoluto, non mancano, soprattutto in un settore come quello del cibo, che va fortissimo all’estero. Il cibo made in Italy, come la moda e i prodotti manifatturieri in generale, continuano ad essere richiestissimi dai paesi d’oltralpe e oltreoceano, per i loro tratti distintivi, di unicità e qualità.
In questo scenario è sempre più importante difendere le produzioni originali dalle loro imitazioni che spesso avvelenano il mercato. Le startup, in questo senso, possono dire la loro. Largo alle idee, anche a tavola!
Per consultare l’ebook: www.startupgeeks.it/startup-agrifood-tech-report/?fbclid=IwAR1vQfDW5eyZu82TmoaieZN7uFonLysxuhQ49Qc1U_g-nXvlX1zuoF_MA9A
Fonte: Gambero Rosso
Scritto da Redazione ProDiGus
Il nostro staff in costante elaborazione e ricerca di informazioni utili e attendibili nel mondo del food&beverage

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