Uno studio nel Regno Unito indaga sulla torta preferita dai suoi abitanti
Arriva dal Cile l’ultima innovazione in materia di packaging sostenibile: si basa sull’impiego delle alghe
Risolvere la problematica mondiale dell’inquinamento da plastiche è tutt’altro che semplice, ma per fortuna tanti esperti e studiosi (afferenti al settore ambientale e non solo) hanno dato inconsapevolmente il via ad una sorta di “sfida” planetaria volta alla ricerca delle migliori alternative, che siano soprattutto replicabili su larga scala.
L’ultima idea innovativa arriva dal Cile, dove la designer Margarita Talep ha dato vita, a partire da alghe, ad una plastica biodegradabile pensata appositamente per la conservazione di prodotti alimentari secchi, come pasta e biscotti.
In particolare, è l’agar-agar il materiale naturale dal quale si è riusciti ad ottenere una nuova bioplastica in grado di degradarsi autonomamente (nell’arco di 2-3 mesi a seconda della temperatura atmosferica). Quest’alga viene mescolata ad acqua in una miscela trasparente riscaldata, e successivamente formato in stampi, raffreddandosi fino ad assumere la consistenza di un gel. In pratica, una volta asciutto, il materiale somiglia in tutto e per tutto alla plastica, con la possibilità di gestire spessore e rigidità del materiale in fase di produzione.
Margarita Talep, inoltre, ha pensato ad un’applicazione completa del suo “pensiero ecologista”: infatti, le confezioni da lei ideate possono essere sigillate facilmente mediante l’uso del calore, evitando l’utilizzo di colle e ancora altri materiali sintetici.
Rigidità, flessibilità e spessore possono ovviamente essere regolati in fase di preparazione, aggiungendo una più alta percentuale di alghe o utilizzando stampi ad hoc. Le confezioni realizzate da Margarita Talep, che possono essere sigillate con il calore per evitare l’uso di colle e affini, vanno poi via via a biodegradarsi nel corso delle settimane. Nell’arco di due mesi a temperature estive, per la precisione, e di tre mesi a quelle invernali.
Fonte: Wired
Scritto da Redazione ProDiGus
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