La birra ha il pollice verde

Curare piante e fiori, fertilizzare orti e giardini con la birra? E’ possibile: provare per credere!

La birra ha il pollice verde

Buona da bere e da gustare in tutte le sue numerose varietà, ottima fresca ancor più in estate, versatile in cucina, ideale per una serata con gli amici, interessante dal punto di vista nutrizionale…. Eppure, non è tutto. La birra non è solo da bere… è anche è un ottimo fertilizzante per orti e giardini, una perfetta alleata per piante e fiori.

In un periodo storico in cui, fortunatamente, siamo sempre più attenti alle risorse, puntando sempre di più ad una agricoltura ecosostenibile, la birra ricopre un ruolo di primo piano, diventando un elemento assolutamente green: dalla produzione al riuso e riciclo in vari settori.

Non tutti sanno che la birra è un ottimo fertilizzante perché contribuisce in modo naturale alla crescita rigogliosa e sana, aiuta a rinforzare numerose varietà di piante (soprattutto rose e gerani) aumentando la lucentezza di fiori e foglie ed esercita infine una buona azione antiparassitaria e aiuta a tenere lontani calabroni, vespe e lumache.

Per l’utilizzo in giardino o nell’orto è bene che la bottiglia o la lattina di birra siano aperte da almeno un paio di giorni, in questo modo, infatti, nel liquido diverranno più disponibili le sostanze nutritive di cui potranno beneficiare le nostre piante. La birra è, infatti, ricca di lievito, vitamine del gruppo B, proteine, potassio, calcio, magnesio, fosforo e altri minerali preziosi; essa contiene inoltre carboidrati che rappresentano un ottimo “cibo” per i microrganismi presenti nel terreno. Volendo possiamo dunque creare il nostro ottimo fertilizzante a casa mescolando il quantitativo di una lattina di birra con due tazze d’acqua e un po' di ammoniaca; il tutto andrà spruzzato su fogliame e terra.

Le idee applicabili sono tante, così, la tendenza all’uso della birra per le coltivazioni non ha solo una dimensione casalinga, piuttosto trova sempre maggiormente impiego a livello delle grandi aziende. Non è un caso, infatti, che una notissima marca di birra irlandese (la Guinness) abbia avviato, dopo il lockdown, un progetto per il riciclo della birra contenuta nei fusti dei pub e invenduta a causa della chiusura forzata (una quantità pari a diversi milioni di litri).

Tutta la birra non servita, per cause di forza maggiore, sarebbe stata destinata allo smaltimento, ed invece, forza dell’innovazione, è stata impiegata per la coltivazione e fertilizzazione degli abeti per il prossimo Natale all’interno di un più vasto ed articolato progetto di cura delle foreste. Una iniziativa che ha permesso non solo il recupero di una enorme quantità di prodotto ma anche la promozione di metodologie sempre più green per le coltivazioni a larga scala.


Fonte: Wired

Scritto da Viviana Di Salvo

Laureata in lettere con indirizzo storico geografico, affina la sua passione per il territorio e la cultura attraverso l’esperienza come autrice televisiva (Rai e TV2000). Successivamente “prestata” anche al settore della tutela e promozione della salute (collabora con il Ministero della Salute dal 2013), coltiva la passione per la cultura gastronomica, le tradizioni e il buon cibo con un occhio sempre attento al territorio e alle sue specificità antropologiche e ambientali.

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