Quando il ghiaccio... diverte!

Dalle figure di Tyndall a collane, pastelli e cubetti arricchiti con fiori ed erbe aromatiche, il ghiaccio è perfetto anche per giocare con creatività

Quando il ghiaccio... diverte!

Il ghiaccio in cucina non dovrebbe mai mancare, indipendentemente dalle stagioni: è indispensabile per rinfrescare bevande e cocktail (riducendone anche la gradazione alcolica) ma serve anche in cucina; ad esempio alcuni cuochi ne utilizzano alcuni cubetti per mantenere più freddo il pesto durante la sua preparazione (per ridurre l’ossidazione della salsa generata dal riscaldamento delle lame del robot da cucina), oppure per raffreddare velocemente alcune verdure subito dopo la bollitura, ed ancora in tante ricette nelle quali è necessario apportare un  rapido abbassamento della temperatura.

I cubetti di ghiaccio che prepariamo in casa hanno spesso un aspetto torbido, perché la luce che li attraversa viene diffusa dalle strutture e anche dai sali disciolti all’interno. Il congelamento spinge le impurità dell’acqua liquida verso l’interfaccia col ghiaccio che si forma, e costringe l’aria che si trova nel liquido a formare delle bolle; mentre avanza il congelamento, l’aria fa accrescere le bolle e perciò all’interno dei cubetti si producono delle cavità.

A causa della convezione le cavità interne al cubetto sono più grandi al centro, dove il congelamento è più lento, e più piccole vicino alla superficie dove il congelamento è più veloce. Se proviamo ad aggiungere del sale in un cubetto potremmo osservare delle figure a zigzag o spirali che si formano perché le bolle d’aria in questo caso sono più complesse. Il cubetti di ghiaccio saranno di sicuro più trasparenti se si adopera acqua distillata o acqua bollita preventivamente per 15 minuti, per eliminare l’acqua in essa disciolta. Non abbiamo comunque la pretesa di ottenere i cubetti trasparenti che vediamo nelle foto pubblicitarie: si tratta di ghiaccio finto fatto di plastica!

Figure di Tyndall

Un cubetto di ghiaccio esposto alla luce solare o a quella di una lampada a raggi infrarossi mostra al suo interno quelli che John Tyndall nel 1858 chiamò “fiori liquidi“. Si possono osservare anche ad occhio nudo ma con una lente di ingrandimento si possono meglio distinguere forme esagonali, ovali, o a foglia di felce. La luce che attraversa il ghiaccio viene in particolare assorbita nei punti in cui la struttura cristallina presenta dei difetti o impurità; il ghiaccio che si scioglie o evapora forma le cavità in modo simile ma inverso a quello prima descritto. Una luce intensa accelera lo scioglimento e l’evaporazione e le figure sono a forma di foglia di felce, altrimenti hanno forma prevalentemente esagonale; le forme ovali invece sono bolle piene d’acqua e si formano nei punti in cui una crepa nel ghiaccio viene compressa dal ghiaccio sui lati opposti.

E se nei cubetti di ghiaccio ci mettessimo i fiori veri, quelli eduli?

Sarà così possibile colorare vivacemente bevande e cocktail. Dobbiamo usare contenitori un po’ più grandi così che i cubetti si scioglieranno più lentamente nelle bevande, migliori sono i contenitori in silicone per evitare di rompere i cubetti. Per i cubetti più chiari bolliamo l’acqua per 3-4 minuti e dopo il suo raffreddamento la mettiamo a congelare. I fiori vanno disposti orientati verso il basso e il congelamento avviene in quattro fasi riempiendo ogni volta d’acqua i contenitori per ¼ della loro capacità fino al completamento. Con un po’ di pazienza i nostri drink diventeranno più allegri; non dimentichiamo che allo scioglimento i fiori infonderanno un leggero gusto floreale alla bevanda, soprattutto quelli molto odorosi come la rosa, la violetta, la lavanda.

E se si vuole ottenere ghiaccio agli aromi, si può provare ad usare questa tecnica con le foglie delle erbe aromatiche, come la menta, il basilico, il timo. E ancora, perchè non provare ad intrappolare nei cubetti i piccoli frutti di bosco, dai lamponi alle more, e perchè no anche i chicchi d'uva o le ciliegie?

Collane di ghiaccio

Sappiamo che il punto di fusione per l’acqua è 0°C, ma l’aggiunta di sale o di un’altra sostanza solubile (come lo zucchero) riduce la temperatura di congelamento. Ciò accade perché i soluti si interpongono nei cristalli del ghiaccio e riducono la concentrazione di acqua pura; maggiore è la quantità di soluto, minore sarà il punto di congelamento. Per la collana di ghiaccio occorrono un bicchiere di acqua, dei cubetti di ghiaccio un filo di cotone e del sale. Si immergono i cubetti di ghiaccio nel bicchiere , si bagna il filo di cotone e lo si posa sui cubetti , si cosparge di sale il filo e dopo soli 10 secondi sollevando il filo la collana è pronta da indossare : brrrivido!

Pastelli…di ghiaccio

Sapevate che i cubetti di ghiaccio possono anche essere colorati e trasformati in pastelli per creare una divertente attività ricreativa per i vostri bambini? Vi basteranno dei vassoi per cubetti di ghiaccio, in plastica o in silicone, stecchi in legno per gelato, acqua e colori a tempera o alimentari: versate un pò di questi all’interno di ciascuna forma per cubetto di ghiaccio, poi inserite acqua quasi fino al bordo e mescolate con un cucchiaino o una palettina di plastica. Inserite il tutto nel congelatore, e non appena inizieranno a solidificare inserite uno stecco per gelato dentro ciascuno per creare un’utile impugnatura. Una volta completamente solidi, sformateli e lasciateli utilizzare ai vostri bambini su carta e cartoncini per scatenare la fantasia.

Note bibliografiche e sitografiche

J.Walker,  “Il luna park della fisica”, Ed. Zanichelli 2008

https://www.tablespoon.com/posts/how-to-make-edible-flower-ice-cubes

Photo made in AI 

Scritto da Elena Stante

Laureata in Matematica nel 1981 presso l’Università degli Studi di Bari, dal 1987 al 2023 ha insegnato Matematica e Fisica presso il Liceo Ginnasio Aristosseno di Taranto .Ha partecipato ai progetti ESPB, LabTec, IMoFi con il CIRD di Udine e a vari concorsi nazionali ed ha collaborato con la nomina di Vice Direttore per la regione Puglia alla rivista online Euclide, giornale di matematica per i giovani. Le piace correlare la scienza al cibo, nonché indagare su storie e leggende, e con Prodigus inizia il suo percorso di redazione di contenuti golosi per gli utenti del web.

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