Cos'è un rhytòn?

L'antica tazza con "il trucco del foro", che non di rado in tempi antichi riprendeva la forma della testa di diversi animali

Cos'è un rhytòn?

 

 

 

 

 

Rhytòn attico a figure rosse conformato a testa d'ariete, con figura femminile tra due personaggi maschili nella parte superiore - Foto scattata al MarTa, Museo Archeologico Nazionale di Taranto, 2023

Clicca sull'immagine per ingrandirla

Questo affascinante recipiente risale al V-IV secolo a.C: ed è stato ritrovato a Ceglie del Campo, in provincia di Bari. Non è l'unico ma è tra i più begli esemplari particolari di rhytòn che si possono ammirare presso il Museo Archeologico Nazionale di Taranto. Ma cos'è un rhytòn? Molto comune nell'antica Persia, poi imitato dai greci dopo la vittoria sul nemico persiano, si tratta di contenitori forati dai quali potevano fuoriuscire bevande o altri liquidi utilizzati in varie tipologie di cerimonie (come quelle di offerta di vino alle divinità, la cosiddetta libagione). La stessa etimologia greca della parola riporterebbe all'atto del versare: ma come funzionava un rhytòn? Veniva riempito con il liquido tenendo chiuso il foro caratteristico che ciascun pezzo degno di questo nome possiede, e in seguito lo si stappava lasciando fluire la bevanda. Un sistema, seppur più semplice ma pur sempre molto ingegnoso, ricorda moltissimo il sistema di bevuta dalle brocche "bevi se puoi" di cui vi abbiamo parlato qualche tempo fa e che abbiamo trovato in vendita in alcuni negozi di Grottaglie (TA), imperdibile città delle ceramiche pugliesi. 

Nel caso del rhytòn il foro da tappare e stappare a piacere era situato sul fondo del recipiente: per questo ben presto gli artigiani antichi ebbero l'idea di divertirsi a dar foggia a teste di animali nalla parte terminale di questo particolare bicchiere. Troviamo non solo arieti, ma anche musi di vacche, cavalli, cani, cervi e cerbiatti, afferenti ai reperti archeologici testimoni di diverse civiltà della culla mediterranea. Alcuni esemplari ritrovati sono più semplici, altri più decorati ed altri ancora davvero preziosi: risalgono ai grandi palazzi del potere della Creta minoica degli splendidi esemplari di rhytà (plurale ri rhytòn, ndr) realizzati addirittura in oro e in argento, di frequente con forma di testa di toro.

Photo by Sara Albano

Scritto da Sara Albano

Laureata in Scienze Gastronomiche , raggiunta la maggiore età sceglie di seguire il cuore trasferendosi a Parma (dopo aver frequentato il liceo linguistico internazionale), conseguendo in seguito alla laurea magistrale un master in Marketing e Management per l’Enogastronomia a Roma e frequentando infine il percorso per pasticceri professionisti presso la Boscolo Etoile Academy a Tuscania. Dopo questa esperienza ha subito inizio il suo lavoro all’interno della variegata realtà di Campoli Azioni Gastronomiche Srl, , dove riesce ad esprimere la propria passione per il mondo dell'enogastronomia e della cultura alimentare in diversi modi, occupandosi di project management in ambito di promozione, eventi e consulenza per la ristorazione a 360°, oltre ad essere referente della comunicazione on e offline di Fabio Campoli e parte del team editoriale della scuola di cucina online Club Academy e della rivista mensile Facile Con Gusto.

0 Commenti

Lasciaci un Commento

Per scrivere un commento è necessario autenticarsi.

 Accedi


Altri articoli