Bevi se puoi!

In tutta Italia vivono ancora oggi esempi di speciali brocche da vino in ceramica che celano uno scherzoso quanto ingegnoso inganno

Bevi se puoi!

Brocca da vino “bevi se puoi” in ceramica dipinta a mano, foto scattata presso la rivendita di un artigiano di Grottaglie (TA) 

Conoscete la brocca “bevi se puoi”? Si tratta di una tradizione italiana che vive da diversi secoli (pare sin dal Rinascimento) nelle mani dei nostri artigiani ceramisti. Oggetto che può prendere varie forme (coppe, caraffe, fiasche, cestelli), veniva creato nei più svariati modi (e in modo piuttosto laborioso) per diventare un contenitore ingannevole. Il commensale al quale sarebbe toccato appoggiare le labbra su un “bevi se puoi”, infatti, non sarebbe riuscito a bere se non trovando da sé una macchinosa soluzione. 

Dai “bevi se puoi” era di primo acchito letteralmente impossibile bere, per la presenza di numerosi buchi e aperture nella parte alta di questi contenitori di pregio artistico, che facevano inevitabilmente fuoriuscire il vino andandolo a versare sui vestiti del commensale (e scatenando le risa a tavola) non appena l’oggetto veniva inclinato. Ma la sfida cui era chiamato ogni bevitore era tutta legata all’intelligenza, poiché ingegnandosi un momento nello scoprirne il funzionamento chiunque, purchè buon stratega, potrà trovare il modo per bere senza sprecare nemmeno una goccia. 

Cominciamo col dire che il manico ricurvo della brocca è cavo e comunica in basso con un forellino posto sulla parete interna della brocca, vicino al fondo di questa, dal quale passerà il vino per raggiungere i fori. La parte alta del manico comunica con la bocca della brocca che in realtà è un cordoletto di ceramica con fori appoggiato sulla bocca della brocca di ceramica. In buona sostanza: esiste in collegamento tra fondo parete della brocca – manico - circonferenza superiore della brocca. In quest’ultima parte sono praticati i fori da cui può uscire il vino. 

Se tutto si fermasse qui non riusciremmo mai a bere dai fori del bordo superiore, perché inclinando la brocca per bere da uno dei fori, il vino non li raggiungerebbe mai in quanto inclinare la brocca comporta che il vino provi a risalire dal forellino di fondo brocca all’e intercapedine del manico verso il cordonetto superiore circolare, ma torni indietro per l’inclinazione che abbiamo dovuto dare alla brocca per bere,  inoltre perché trova aria nel manico che ne impedisce la risalita e lo rimanda giù verso il fondo brocca. Il vino non uscirà dai fori, ma si verserà malamente dalla bocca della brocca sul soggetto scelto per lo scherzo.

Allora dov’è il trucco che ci consente di bere da uno dei fori senza sporcarci di vino?  Se si osserva bene il manico (che abbiamo detto essere cavo e in comunicazione con il bordo superiore cavo della brocca con i buchi e con un forellino posto verso il fondo brocca) vedremo che nella sua parte inferiore (non visibile se non lo si cerca) vicino all’attaccatura alla sommità della brocca, si trova un forellino che se tappato col dito consente al vino di risalire nel manico cavo, passando tranquillamente nel cordonetto superiore e fuoriuscendo dai fori. In pratica, tappandolo e inclinando la brocca per bere, il vino riuscirà a risalire dal forellino di fondo della brocca, nel manico cavo e da questo nel bordo circolare cavo della bocca della brocca, fuoriuscendo dai fori e consentendoci di bere: questo perché tappando il forellino nascosto nella parte inferiore alta del manico l’aria viene scacciata via (attraverso i fori del bordo) dal vino che sale, il quale non tornerà in dietro anche se la brocca viene inclinata, grazie alla continuità della colonna di vino che sale dal fondo alla sommità.

In Italia ancora oggi non c’è nulla di più rinomato dell’originalità dell'artigianato artistico, e da nord a sud, guardando da oggi con nuovi occhi sugli scaffali dei negozi dei ceramisti, sfidiamo anche voi a scovare chi tramanda ancora oggi la tradizione dei “bevi se puoi”!

Foto e disegno by Luciano Albano

Scritto da Sara Albano

Laureata in Scienze Gastronomiche , raggiunta la maggiore età sceglie di seguire il cuore trasferendosi a Parma (dopo aver frequentato il liceo linguistico internazionale), conseguendo in seguito alla laurea magistrale un master in Marketing e Management per l’Enogastronomia a Roma e frequentando infine il percorso per pasticceri professionisti presso la Boscolo Etoile Academy a Tuscania. Dopo questa esperienza ha subito inizio il suo lavoro all’interno della variegata realtà di Campoli Azioni Gastronomiche Srl, , dove riesce ad esprimere la propria passione per il mondo dell'enogastronomia e della cultura alimentare in diversi modi, occupandosi di project management in ambito di promozione, eventi e consulenza per la ristorazione a 360°, oltre ad essere referente della comunicazione on e offline di Fabio Campoli e parte del team editoriale della scuola di cucina online Club Academy e della rivista mensile Facile Con Gusto.

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