Il “marketing degli aggettivi”

Le confezioni dei prodotti di largo consumo riportano sempre più spesso diciture che puntano a coinvolgere i nostri sensi

Il “marketing degli aggettivi”

In principio furono gli Stati Uniti il primo territorio in cui ha iniziato a manifestarsi il fenomeno, ma ad oggi è innegabile che sia sempre più in crescita anche da noi: ci riferiamo al “marketing degli aggettivi”, quelli che ritroviamo stampati sempre più di frequente sulle confezioni dei prodotti alimentari, accanto alle informazioni obbligatorie per legge. 

Ma se fino a poco tempo questi aggettivi riguardavano soprattutto claim o comunicazioni legate alla salute e/o alle qualità del prodotto (es. light, lievitato naturalmente, affinato in botte ecc.), oggi si notano sempre più, sul fronte delle confezioni alimentari, aggettivi come fragrante, croccante, cremoso, morbido, che puntano chiaramente a stimolare la fantasia facendo pregustare le proprietà sensoriali del prodotto. 

Ciò coinvolge non solo i prodotti alimentari ma anche altre categorie merceologiche di largo consumo: analizzando le confezioni di oltre 60 prodotti a campione venduti sul nostro territorio, l’Osservatorio Immagino Nielsen GS1 Italy ha voluto individuare su quali siano gli aggettivi più utilizzati a scopo di marketing. I primi quattro classificati sono risultati croccante, cremoso, morbido e tenero. A questi se ne aggiungono altri al momento minoritari ma il cui uso è comunque in crescita, quali sottile, soffice, vellutato, ruvido, fragrante

Il primato va comunque a “croccante”: un termine che si rende evidentemente fondamentale a stimolare le papille gustative e incentivare l’acquisto di prodotti panati, patatine, cereali da colazione, pizze e prodotti dolciari, dal momento che non è solo l’attributo più diffuso ma anche quello che fa registrare le migliori vendite. 

Il secondo aggettivo sensoriale per diffusione è “cremoso”, utilizzato soprattutto su yogurt e dessert al cucchiaio, ma anche formaggi freschi e caffè; il terzo “morbido”, che coinvolge ancora il caffè, ed ancora caramelle, merendine e salumi affettati; infine, in quarta posizione l’aggettivo “tenero”, utilizzato soprattutto per prodotti vegetali naturali, come zuppe e minestroni, piatti pronti e insalate.


Fonte: Il fatto alimentare

Scritto da Redazione ProDiGus

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