Il latte? Si fa con i piselli

La nuova frontiera dei food trend promuove le bevande vegetali: l’ultima nata è il latte di piselli, gustoso, nutriente ed ecosostenibile

Il latte? Si fa con i piselli

La favola della “principessa sul pisello” vi sembra la cosa più bizzarra che abbia a che fare con il gustoso baccello verde? Niente affatto, ultima novità nel panorama gastronomico è il latte di piselli: tra le bevande di origine vegetale, new entry dopo il latte di  oia, di mandorle, di avena e di riso, il latte di piselli è buono e perfetto per chi decide di eliminare dalla propria alimentazione, per scelta (in caso di regimi alimentari vegetariani o vegani) o per necessità (intolleranza), il latte di origine animale, o semplicemente desidera trovare una valida e originale alternativa alle varietà già presenti in commercio. 

Nato da una azienda americana, la Ripple Foods (start up fondata da due giovani californiani Neil Renninger scienziato di Stanford e Adam Lowry biologo del MIT), il latte di piselli è prima di tutto un concentrato di proteine (8 gr per 250 ml di prodotto) che si distingue per le sue caratteristiche nutrizionali e per il suo gusto gradevole. Oltre alle proteine, contiene potassio (13% della dose giornaliera di riferimenti RDI), ferro (15% della RDI) e calcio (45% RDI). Proprio per la sua ricchezza di proteine, il latte di piselli ha un elevato potere saziante e può pertanto essere utile, tra un pasto e l’altro, come spuntino per chi segue un regime dietetico controllato oltre a regolare anche la glicemia (grazie alla presenza di aminoacidi a catena ramificata BCAA). 

Ipoallergenico, è ideale in caso di intolleranze ed è naturalmente privo di glutine. Dirigibile e con un ridotto apporto di calorie (circa 70 kcal per 100 ml), dal punto di vista del gusto il latte di piselli è cremoso e generalmente molto gradito grazie al suo sapore dolciastro (ma non sa assolutamente di piselli e non è di colore verde perché generalmente ottenuto dalla varietà gialla!). Non zuccherato (ideale anche per i diabetici), è povero di carboidrati e grassi (4,5 gr) ma ricco di vitamina D (30% dela RDI) e vitamina A (10% della RDI).  Interessante anche la percentuale di acidi grassi della famiglia Omega 3, in particolare DHA (importante per la salute del cuore, del sistema immunitario e di quello nervoso e celebrale). 

Definito prodotto eco-sostenibile perché a basso impatto ambientale, permette per la sua produzione un risparmio di acqua pari al 99% (rispetto all’equivalente produzione di latte vaccino). Da utilizzare a colazione con i cereali, come base per i frullati, per la preparazione di salse e condimenti, e perché no, per macchiare il caffè.

Non facilmente reperibile ancora nei nostri supermercati, possiamo preparare il latte di piselli anche a casa. Occorrono solo due semplici ingredienti: 1 kg di piselli gialli secchi e 850 ml di acqua. Dopo aver fatto bollire i legumi per circa un’ora e mezza, frullarli aggiungendo l’acqua, fino ad ottenere un latte omogeneo; se lo si desidera si può filtrare per ottenere una consistenza più liscia e fluida. Si consiglia di consumare il prodotto entro una settimana. 

Un’ultima curiosità: lo chiamiamo latte di piselli ma si tratta di un latte o di una bevanda? Per classificazione merceologica, quando si parla di latte si fa riferimento propriamente ed esclusivamente al latte di origine animale ottenuto dalla mungitura (che sia vaccino, caprino, di asina o cavalla). Quelli che chiamiamo impropriamente latte vegetale, nella corretta denominazione di vendita, sono bevande a base di … (seguite dalla denominazione del legume, cereale o seme utilizzato per la preparazione). Chiamatelo dunque latte o bevanda ma sappiate che dal lancio sul mercato ad oggi, ha ottenuto ben 13,6 milioni di dollari da vari investitori. E’ lo stesso Renninger a dichiarare al The Wall Street Journal “Prima di noi non c’erano dei prodotti di qualità reale nella relazione tra benessere delle persone e dell’ambiente. Abbiamo offerto un’alternativa nel mercato lattiero caseario”

Ora non vi resta che provarlo!

Scritto da Viviana Di Salvo

Laureata in lettere con indirizzo storico geografico, affina la sua passione per il territorio e la cultura attraverso l’esperienza come autrice televisiva (Rai e TV2000). Successivamente “prestata” anche al settore della tutela e promozione della salute (collabora con il Ministero della Salute dal 2013), coltiva la passione per la cultura gastronomica, le tradizioni e il buon cibo con un occhio sempre attento al territorio e alle sue specificità antropologiche e ambientali.

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