A tavola con i fiori d’ibisco

Belli in giardino, buoni a tavola: sono i fiori d’ibisco, commestibili e food trend del 2022 per pasticceria, bevande e tanto ancora

A tavola con i fiori d’ibisco

Il mondo agroalimentare è sempre più sensibile e soggetto a nuove tendenze, a nuove mode e qualche volta a vere e proprie manie alimentari. Certo è che tutto avviene strizzando l’occhio da una parte all’esotico, con gli ingredienti più colorati che appaiono più belli e più buoni, dall’altra alla salute perché siamo sempre più alla ricerca di alimenti e integratori che facciano bene, che migliorino il nostro stato di benessere e la nostra qualità di vita.

Tra le 10 nuove tendenze alimentari del 2022, troviamo anche un fiore che siamo abituati a vedere nei nostri giardini e nei nostri terrazzi come pianta ornamentale.  Coltivato in tutti i continenti, in più di 200 varietà, tutte meravigliose, con fiori a campana super colorati dal bianco al blu passando per il giallo, il rosa, il viola e il rosso, si tratta del fiore di ibiscus.

Conosciuto finora dal punto di vista gastronomico quasi esclusivamente come ingrediente per la preparazione di tè e tisane, prodotte con i petali e i calici dei fiori essiccati, messi in infusione in acqua calda fino a produrre una bevanda dissetante e rinfrescante, dall’intenso colore rosso-violaceo e dal sapore aspro che ricorda quello del mirtillo rosso, solitamente addolcita con il miele o lo zucchero per renderla più amabile. Il ai fiori di ibisco, noto anche con il nome di karkadè, è da bere caldo in inverno per un effetto rilassante, antinfluenzale e decongestionante, o freddo in estate per un effetto dissetante, rinfrescante e antiossidante.

Oggi l’ibisco sconfina in altre preparazioni, apprezzato per l’alto contenuto di vitamina C (allo stato fresco), per il suo bouquet agrodolce e per la caratteristica tonalità di colore rosa/rosso che conferisce ai piatti e alle bevande, sia dal punto di vista visivo che da quello sensoriale.

I fiori di Hibiscus sabdariffa (la varietà commestibile più utilizzata in cucina) appartengono ad una pianta arbustiva della famiglia delle Malvaceae che, oltre ad essere particolarmente bella, è molto interessante: nel suo calice, la parte con la più alta percentuale di sostanze caratterizzanti e dalla consistenza carnosa, sono infatti contenuti acido ibiscico, ascorbico, malico e tartarico che conferiscono il tipico sapore acidulo e attribuiscono una azione antisettica e diuretica, insieme alle antocianine alle quali si deve la colorazione rossa e ai flavonoidi che determinano un’ottima capacità vasoprotettrice (fondamentale nel contrasto alle malattie cardiovascolari). Inoltre, studi recenti mettono in evidenza anche la capacità dei fiori di ibisco di influire positivamente sull’ipertensione e l’iperlipidemia

A tavola i fiori di ibisco stanno diventando sempre più ingrediente per rendere più colorate e accattivanti creme alla frutta da spalmare, marmellate, gelatine, crostate e budini, granite, panna cotta, bavaresi, bibite e sciroppi; le foglie, invece, sono utilizzate soprattutto nelle insalate, per le loro proprietà rinfrescanti, sedative e diuretiche. Vengono inseriti anche nella mantecatura di innovativi risotti,  mentre le radici dal sapore amaro sono impiegate nella produzione di liquori (soprattutto amari) e per la preparazione di cocktail; infine i semi, tostati e macinati, sono ottimi in aggiunta a zuppe e salse. Anche l’olio di fiori di ibisco ha proprietà interessanti perché particolarmente ricco di acidi grassi essenziali e vitamina E con un buon effetto ipocolesterolemizzante.

Per acquistare fiori di ibisco è necessario rivolgersi ad erboristerie o negozi naturistici: il presso medio si aggira sui 50 euro al chilogrammo. Ne esiste anche la versione candita, tanto presente nei famosi mercati alimentari delle città di Spagna e Portogallo; si inizia man mano a vederla comparire anche sui banchi italiani della frutta disidratata. 

Dal karkadè alla granita, dalle insalate ai drink, dagli infusi ai risotti, il fiore di ibisco è così versatile da poter essere utilizzato in cucina per il piacere di vista, palato e anche del proprio benessere: Vale la pena provare!

Scritto da Viviana Di Salvo

Laureata in lettere con indirizzo storico geografico, affina la sua passione per il territorio e la cultura attraverso l’esperienza come autrice televisiva (Rai e TV2000). Successivamente “prestata” anche al settore della tutela e promozione della salute (collabora con il Ministero della Salute dal 2013), coltiva la passione per la cultura gastronomica, le tradizioni e il buon cibo con un occhio sempre attento al territorio e alle sue specificità antropologiche e ambientali.

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