“La posta del cuoco” nel 1955

Le domande dei lettori alla rivista "La cucina italiana” nel mese di gennaio 1955

“La posta del cuoco” nel 1955

“La posta del cuoco” tratta dalla rivista “La cucina italiana”, numero del mese di gennaio 1955

Sono passati dieci anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. Il mondo inizia appena a riprendersi, l’Italia si ritrova ancora impoverita, ma con una voglia di riscatto, di rivincita, di unione e di crescita che ha segnato la storia del boom economico diventato  simbolo storico della seconda metà del Novecento.  Ma al tempo stesso…ci siamo mai chiesti cosa accadesse in cucina? E’ palese che lo scontro bellico avesse ridotto al minimo le possibilità di scelta degli alimenti di cui nutrirsi; così come si deduce facilmente che, con la ripresa economica, iniziarono non solo ad essere nuovamente reperibili alimenti che per lungo tempo non erano più stati tali, ma anche a fare ingresso sul mercato nuovi intriganti prodotti.

A dimostrazione di ciò, sfogliando un numero de “La cucina italiana” risalente a più di cinquant’anni fa, si ritrova la domanda di una lettrice della rubrica “La posta del cuoco”, che chiede cosa sia lo zafferano e domanda addirittura se si tratti di una droga. Non che non lo si conoscesse a quei tempi, ma come sottolinea il “cuoco” che risponde alla signora, lo zafferano è in quel momento ancora d’uso quasi esclusivo in Italia nel territorio milanese, dove celeberrimo è il risotto preparato con i preziosissimi pistilli.

Ma la domanda della lettrice è ad ogni modo lecita, dal momento che tanti prodotti che spesso diamo per scontati in realtà negli anni Cinquanta non lo erano affatto, come gli oli di semi,  le margarine, il tonno confezionato in scatolette, le creme spalmabili e le confetture (che venivano vendute ma sfuse, prelevate da grandi contenitori di vetro o di legno e confezionate nella carta oleata),

Non dimentichiamo che i supermercati come li conosciamo oggi non esistevano, e al loro posto c’erano i grandi e chiassosi mercati rionali, e i piccoli dettaglianti alimentari che smerciavano salumi, formaggi, beni alimentari di base e altre prelibatezze fresche o in conserva.

Scritto da Redazione ProDiGus

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