Bianco non è cioccolato

Tecnicamente non sarebbe cioccolato, perché non contiene cacao; ma gli amanti della versione in bianco protestano contro i puristi

Bianco non è cioccolato

Celebrato dalla letteratura e dal cinema, presente nei testi delle canzoni e irrinunciabile “peccato” di gola per alcuni, il cioccolato è uno di quei piaceri che rendono la vita meno amara. Soprattutto quando non è troppo dolce. Una contraddizione? Affatto: recenti studi hanno svelato che il cioccolato fondente, soprattutto quello con alte percentuali di cacao, fa bene alla salute, stimola la produzione di serotonina e ha proprietà antiossidanti.

Attenzione però, perché le tavolette di cioccolato bianco non possono dirsi ugualmente “sane”, anzi, a dirla tutta, non potrebbero nemmeno definirsi “cioccolato”. Secondo quanto stabilito dal Ministero delle Attività Produttive, il cioccolato, per dirsi tale, dovrebbe contenere almeno il 35% di sostanza secca totale di cacao; il 18% come minimo, di burro di cacao e non meno del 14% di cacao secco sgrassato.

La sua versione color crema ha una composizione decisamente diversa; secondo l’attuale normativa si ottiene miscelando solo burro di cacao per il 20% del peso, latte o derivati per almeno il 14% e saccarosio in quantità che non devono superare il 55% del peso totale.

Considerate le due definizioni, non sembra possibile che le tavolette bianche continuino ad essere etichettate come cioccolato. Saranno anche gustose, lattiginose come sono e ricche di zucchero, ma non contengono cacao, per cui tecnicamente non sono “cibo degli dei”, come il cioccolato è spesso definito.

I puristi, amanti del fondente versione minimo 70% fino ad arrivare alle tavolette “integraliste” con il 99% di cacao tra gli ingredienti (che a quel punto non avrebbero nemmeno bisogno del plurale), ritengono che il cioccolato bianco vada considerato diversamente. Sostengono che per questi prodotti bisognerebbe individuare un altro nome, e forse non hanno torto.

Anche il sito di Eurochocolate, nota manifestazione umbra che si tiene ogni anno, in omaggio al re delle golosità, riconosce che tecnicamente il cioccolato bianco non potrebbe essere definito “cioccolato”. Inoltre, anche a livello calorico c’è una bella differenza tra i due prodotti: consumando 100g di quello bianco si ingeriscono 540 kcal, ben 50 in più rispetto a quelle fornite dalla stessa quantità di fondente. Senza considerare che acidi grassi e zuccheri contenuti nelle candide tavolette sono davvero in eccesso. Quindi, se i gusti sono gusti, la salute non è opinabile. Il cioccolato bianco andrebbe consumato, se proprio non si potesse farne a meno, con moderazione.

Photo via Canva

Scritto da Redazione ProDiGus

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1 Commento

  1. Luciano Albano06 febbraio 2020 alle ore 16:49

    Sono d'accordissimo, non solo per quanto esposto nell'articolo ma ancor più per la non salubrità del cioccolato bianco rispetto a quello vero e specialmente fondente, molto fondente come quello che uso io (85-100% di cacao con pochissimo zucchero e tante altre cose buone al suo interno, oltre a odore e sapore iniziale e di retrogusto). Saluti Luciano Albano

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