I consigli per conservarla al meglio e per trarre il massimo dalle sue proprietà benefiche
Una storia curiosa lega il pittore francese Édouard Manet a due suoi dipinti che hanno per protagonisti gli asparagi
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“Mazzo di asparagi” e “L'asparago”, dipinti ad olio su tela di Édouard Manet, 1880 (immagini tratte da Wikipedia)
Édouard Manet (Parigi, 1832 – 1883) è l’artista francese passato alla storia come esponente di spicco della corrente pittorica pre-impressionista, nonché quale figura di fondamentale importanza nel processo di transizione verso il realismo. In questo ritaglio di gusto vogliamo raccontarvi una curiosità su una sua coppia di quadri: entrambi hanno come soggetto protagonista gli asparagi ed entrambi sono stati dipinti nel 1880.
“L’asparago” è un’opera conservata al Museo d'Orsay di Parigi, mentre “Mazzo di asparagi” può essere ammirato nel Wallraf-Richartz Museum a Colonia. Ma cosa lega i due dipinti e come mai uno raffigura un ricco mazzo d’asparagi legato, mentre l’altro ne rappresenta uno singolo che giace al bordo di un tavolo? Il primo ad essere dipinto, il “Mazzo di asparagi”, fu magistralmente realizzato da Manet ricalcando le caratteristiche della scuola pittorica seicentesca olandese (che vedeva le nature morte risaltare su un fondo rigorosamente scuro). Il quadro venne poi da lui stesso venduto nello stesso anno ad un amico banchiere (tale Charles Ephrussi) al costo di 800 franchi.
Ma il banchiere fece recapitare a Manet 1000 franchi (non è dato sapere se si trattò di un errore, ma è più probabile che si trattasse di un gesto di stima), ed il pittore decide di ringraziarlo producendo appositamente per lui un nuovo, piccolo dipinto. Fu in questo modo che nacque “L’asparago”, che venne inviato in dono ad Ephrussi accompagnato da un biglietto che recava scritto: «Il en manquait une à votre botte», ovvero «Ne mancava uno al vostro mazzo»!
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