Ottimi suggerimenti ritrovati per caso in un ritaglio di giornale non datato
Non solo simboli delle zone desertiche: le cactacee sono una famiglia di piante ricca di parti gustosamente commestibili!
Cactus, basta poca acqua. Titolo e sottotitolo di una nota trasmissione radiofonica ci danno il pretesto per introdurre l’argomento di questo articolo: la commestibilità delle piante tra le più famose al mondo, di sicuro le più iconograficamente riprodotte sulle copertine di libri, quaderni, riviste, dischi e sugli oggetti più diversi.
Troviamo i cactus nei giardini pubblici e privati, sulle mensole negli appartamenti, in un bel vaso accanto al sofà, eccetera. Piacciono per la loro forma bizzarra, per quelle spine attraverso le quali “fingono” aggressività, perché spesso le utilizziamo come simboli, ma soprattutto perché curarli è semplicissimo. Basta poca acqua, appunto.
Non tutti però sanno che i loro fiori, la loro polpa sono commestibili. Attenzione: solo di alcune tipologie della pianta. Per secoli i cactus hanno nutrito le popolazioni che vivevano nelle aree desertiche.
Anche la Fao, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura ha avviato delle ricerche scientifiche, a livello internazionale, per tentare di promuovere la produzione su larga scala di queste piante. I vantaggi sono evidenti: costi contenuti, possibilità di coltivazione anche in regioni non propriamente ideali per la coltura, e prodotti finali di buona qualità, da mettere sul mercato con sicurezza.
In sintesi una soluzione ottimale per bilanciare le esigenze del pianeta e il fabbisogno nutrizionale della popolazione mondiale. La sostenibilità in questo caso sarebbe garantita.
Qualche esempio di specie commestibile: il fico d’India, definito in passato pane delle regioni povere, del quale in alcuni paesi, mangiano anche le pale. Messe sulla brace, vengono poi spellate e consumate, come contorno per fagioli e mais.
Il saguaro dai frutti dolci è un’altra di queste piante, la cui polpa è commestibile. Si trova nelle zone subdesertiche del Centro America ed è sempre stato utilizzato a scopo alimentare dalle tribù locali. I suoi frutti sono amatissimi anche dai bambini. Per loro si ricava, dalla pianta, un gustoso sciroppo dolce. Esistono inoltre fiori di cactus da mangiare, come quelli del Ferocactus histrix, definiti cabuches.
In Messico consumano questi frutti a Pasqua, periodo della loro raccolta. Li impiegano per preparare quesadillas, zuppe o insalate. E che dire del cactus fragola, ottimo per i dolci? Un’idea per una festa di compleanno eccentrica.
Photo made in AI
Fonte: Passione verde
Scritto da Redazione ProDiGus
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