Grilli: il cibo del futuro

I grilli e i loro prodotti derivati sono una super fonte proteica, sostenibile e completa, che sta conquistando il mondo in tante versioni

Grilli: il cibo del futuro

Al naturale, arrostiti, glassati…trasformati in farina, in spaghetti o in crackers, i grilli rappresentano il novel food più gettonato sul mercato attuale e con le prospettive migliori per diventare davvero il cibo del futuro: i grilli hanno infatti 2 volte più proteine della carne, più ferro degli spinaci, più calcio del latte. Le quantità di terra, acqua, mangime ed energia richieste per il loro allevamento sono minime rispetto a quelle dei tradizionali allevamenti. Due miliardi di persone nel mondo consumano abitualmente nella loro dieta quotidiana insetti.

Ma perché, tra gli insetti edibili (circa 1900 specie), sono i grilli quelli più apprezzati e consumati? Semplice, sono ecologicamente sostenibili, dagli ottimi valori nutrizionali e – a quanto dice chi li ha assaggiati – molto buoni!

Gli allevamenti di grilli hanno sicuramente un minore impatto sia in termini di gas serra prodotti che di acqua consumata: per produrre 100 gr di carne occorrono 2200 litri di acqua, per 100 grammi di uova 313 litri di acqua, per 100 grammi di soia 180 litri di acqua, mentre per 100 grammi di grilli 1 solo litro di acqua! Anche in termini di disponibilità del terreno bisogna considerare che un terzo delle terre emerse è già utilizzato per gli allevamenti tradizionali; in media vengono utilizzati 200 mq di terreno per produrre 1 kg di carne bovina a fronte di soli 15 mq per gli insetti (soprattutto i grilli che hanno una ottima resa).

Dal punto di vista più strettamente nutrizionale, i grilli sono altamente proteici e rappresentano una buona alternativa al sostentamento del genere umano soprattutto nelle aree più povere. I grilli contengono infatti fino al 70% di proteine mentre la carne bovina arriva solo al 26%, il pollame al 23% e il salmone al 22%. Inoltre i grilli e i prodotti trasformati a base di farina di grilli sono poveri di grassi ma ricchi di vitamine (soprattutto la B12), fosforo, ferro e potassio.

E il gusto? Chi di voi ha provato a mangiare i grilli potrà dire con certezza che sono ottimi al palato, apprezzati anche da fini gourmet; i grilli ricordano il sapore della nocciola e della frutta secca in generale. Anche noi di Prodigus li abbiamo assaggiati in forma di crackers nel corso dell’evento Maker Faire Rome 2019… e non ci hanno affatto deluso (e nemmeno disgustato)!

Oltre ai grilli nature, glassati o arrostiti, il mercato attuale e decine di industrie alimentari si stanno concentrando infatti sulla produzione di alimenti “classici” a base di insetti e soprattutto a base di farina di grilli che permettono di godere dei benefici nutrizionali della materia prima senza neppure accorgersene.

Il costo della farina di grilli (100% a base di grillo di terra) è di circa 25-45$ ogni 500 grammi. Ovviamente, si tratta di un prezzo decisamente superiore rispetto sia alla media degli sfarinati di origine animale, sia a quella delle farine alternative destinate al miglioramento dell'apporto proteico per l'uomo. Se ne evince che, per il momento, l'impiego di farina di grilli per l'alimentazione umana o animale risulta del tutto insostenibile (soprattutto contestualizzata in una produzione su larga scala) a causa dei costi.

E’ lecito chiedersi pero’ perché la farina di grillo costa così tanto se, per produrla, è necessario utilizzare meno risorse? Non bisogna dimenticare che si tratta di un prodotto ancora in fase di sviluppo, le aziende produttrici hanno dovuto investire enormi capitali per portare avanti questi nuovi progetti. Ovviamente, le spese verranno ammortizzate nel tempo ed ulteriormente ridotte grazie alla ricerca e all'impegno tecnologico; tuttavia, al momento è necessario continuare ad investire capitale per ottimizzare il metodo di allevamento e il processo di lavorazione cosa che mantiene il prezzo ancora elevato.

Scritto da Viviana Di Salvo

Laureata in lettere con indirizzo storico geografico, affina la sua passione per il territorio e la cultura attraverso l’esperienza come autrice televisiva (Rai e TV2000). Successivamente “prestata” anche al settore della tutela e promozione della salute (collabora con il Ministero della Salute dal 2013), coltiva la passione per la cultura gastronomica, le tradizioni e il buon cibo con un occhio sempre attento al territorio e alle sue specificità antropologiche e ambientali.

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