Fare la spesa diventa hi-tech

I nuovi modi di fare la spesa piacciono anche agli italiani. Dai negozi senza personale né casse, ai supermercati che la consegnano a domicilio

Fare la spesa diventa hi-tech

I negozi tornano ad attrarre clienti e si godono una rivincita sul commercio on line. Non tutti, però. Ad avere successo sono quelli automatizzati, definiti anche smart store, dove la tecnologia detta le regole, rappresentando la principale attrazione per i consumatori. Accanto a questi si collocano, per popolarità, i retailer che si sono dotati di strumenti come le applicazioni scaricabili sullo smartphone, per recapitare la spesa a casa del cliente.

Illuminanti sono, a questo proposito, due report: quello di Capgemini, società di consulenza informatica e fornitura di servizi professionali quotata alla borsa di Parigi e la prima edizione del Rapporto annuale del sito Supermercato24.

Il primo dà voce proprio ai clienti, testimoniando il loro apprezzamento nei confronti dei rivenditori tecnologici. Le motivazioni di questo favore hanno a che fare con le politiche adottate, improntate alla sostenibilità, quindi contro gli sprechi alimentari.

Le caratteristiche degli smart store permettono al cliente di sentirsi più libero, durante gli acquisti: ogni step è automatizzato. Negli Amazon Go, negozi hi-tech aperti in America, i clienti possono comprare senza dover fare lunghe code alle casse, semplicemente addebitando il conto sulla carta di credito. Esistono punti vendita, i cui reparti sono naturalmente monitorati da centinaia di occhi elettronici, che consentono di servirsi attingendo agli scaffali, senza passare per la mediazione del commesso. I reparti sono infatti dotati di sensori che rilevano, nel momento in cui un articolo viene prelevato da una mensola, la variazione di peso. Le porte di questi negozi si aprono con un QrCode.

Altri colossi delle vendite hi-tech, altre soluzioni: il pagamento, per esempio, può avvenire tramite riconoscimento facciale. Fantascienza? No: in molti paesi avanzati è già realtà. E anche in Italia non è difficile imbattersi in esempi di smart store allo stadio embrionale. Sono da considerare come più semplici strumenti, ma pur sempre tecnologici, anche le casse automatiche di molti ipermercati. Il cliente sottoscrive una tessera socio che lo autorizza ad usare un lettore ottico. Strumento che registra ogni singolo acquisto. Alla fine della spesa, si arriva di fronte ad una cassa automatica, che tramite il lettore, elabora il totale da pagare. Un bel risparmio di tempo.

Quanto al rapporto targato Supermercato24, riferito al 2019, si scopre che gli italiani si stanno lentamente abituando all’acquisto di merce fresca on line. Grazie alle apposite applicazioni da scaricare sullo smartphone, si può ricevere a casa qualunque prodotto alimentare. Sono diversi i nomi della media e grande distribuzione che offrono il servizio di spesa a domicilio.

Un’opportunità che riguarda tutta la penisola, non solo i grandi capoluoghi; un dato interessante che emerge dal Rapporto riguarda il giorno in cui i retailer ricevono il maggior numero di ordini: il lunedì mattina. Si fa la spesa presumibilmente anche dall’ufficio, prima di cominciare a lavorare, oppure mentre si viaggia in autobus. Basta avere con sé lo smartphone.

Fonti sitografiche:

Scritto da Redazione ProDiGus

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