Un piatto goloso da servire come antipasto o ricco contorno
Una ricerca statunitense ha indagato sul possibile impatto su larga scala della dieta vegana
Le più recenti statistiche in campo alimentare, rilevano un costante aumento a livello mondiale di coloro che scelgono di abbracciare il regime dietetico vegano. Basti pensare che anche negli Stati Uniti, tradizionalmente tanto legati al consumo della carne, secondo il Vegetarian Resource Group, nel 2017 si registrava ben il 3,3% della popolazione totale, ovvero circa 8 milioni di persone, non consumatrice di carne e pesce; di questi, circa l’1,6% è da ritenersi totalmente vegano.
Un fenomeno che viene abbracciato sempre più soprattutto dalle fasce d’età più giovani (18-35 anni), e che forse proprio per quest’ultimo motivo ha destato l’attenzione dell’US National Academy of Sciences, i cui studiosi hanno iniziato a chiedersi quali sarebbero gli effetti sulla salute e sul pianeta se “tutti” decidessimo di adottare la dieta vegana.
Cosa cambierebbe dunque se il mondo non avesse più bisogno di allevare e macellare gli animali per nutrirsene? Ebbene, se diventassimo vegani su larga scala, si potrebbero effettivamente generare dei problemi. A partire dal rischio malnutrizione, che si mostrerebbe in crescita per chi non ha la possibilità di seguire un’alimentazione sì vegana ma pur sempre variegata (come accade già oggi in molti paesi sottosviluppati e anche in via di sviluppo).
Secondo la ricerca, se non ci fosse bisogno di sfamare gli animali allo scopo di allevarli (dunque di produrre foraggi per il loro sostentamento), a livello mondiale la quantità di cibo di origine vegetale per il consumo umano aumenterebbe del 23%.
Ma se da un lato in questo modo aumenterebbe l’assunzione di alcuni nutrienti e minerali, dall’altra calerebbe drasticamente l’apporto giornaliero di calcio, vitamine A, D e B12, importantissime per la nostra salute insieme ad altre sostanze nutritive di origine animale, di cui alcune sono a tutt’oggi considerate assolutamente fondamentali soprattutto nella fase di crescita dei bambini.
Fonte: huffingtonpost.it
Scritto da Redazione ProDiGus
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