Dai format moderni a quelli più classici, un mezzo imprescindibile per la trasmissione di precisi messaggi al cliente
Un grande traguardo raggiunto nel nome della salvaguardia del marchio “made in Italy”
E’ con un emendamento al Decreto Legge Semplificazioni che arriva la notizia che molti aspettavano da anni: diventa finalmente obbligo indicare sull’etichetta l’origine geografica degli alimenti, al fine di valorizzare le produzioni agroalimentari nazionali e consentire acquisti più consapevoli ai consumatori locali ed esteri.
Dunque un vero “stop” anche agli inganni sui prodotti stranieri spacciati per made in Italy, per i quali l’Unione Europea si batteva già da oltre 15 anni. Il presidente della Coldiretti Ettore Prandini, appresa la notizia, non ha esitato ad affermare: "E' una nostra grande vittoria, un risultato che siamo certi troverà nell'iter parlamentare un sostegno per una norma a costo zero, a difesa dell'interesse nazionale e a tutela della salute dei cittadini, del territorio, dell'economia e dell'occupazione"
Una decisione presa nel nome della protezione della salute pubblica e dei consumatori, della prevenzione delle frodi e della protezione dei diritti di proprietà industriale, nonché per la repressione della concorrenza sleale, che prevede sanzioni tra i 2.000 e i 16.000 euro in caso di mancato rispetto della norma da parte degli operatori del settore. I quali dovranno svelare da dove proviene la frutta utilizzata nelle confetture come nei succhi di frutta, dei legumi che commercializzano in scatola, delle carni e del latte che utilizzano per produrre salumi e formaggi e così via.
Fonte: ANSA
Scritto da Redazione ProDiGus
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