Quando le uova sono fritte

In tutto il mondo esistono tante ricette che vedono le uova sode finire fritte, impanate, in pastella o senza rivestimenti

Quando le uova sono fritte

Sulle nostre tavole nei giorni di Pasqua e di Pasquetta non mancano mai le uova sode: si prestano per un pranzo all’aria aperta, si consumano in insalata, nelle torte salate (una fra tutte la torta pasqualina), nel casatiello, nei dolci, come ad esempio nelle scarcelle pugliesi. Ma che dire delle uova sode in versione fritta? Ebbene, queste sono apprezzate in tutto il mondo, e ci sono ricette diverse sia nella preparazione che negli ingredienti a seconda delle tradizioni culturali e gastronomiche di ogni Paese. Ma andiamo con ordine.

Guarda ia video ricetta delle Uova Sode Abbracciate di Sara Albano su Youtube 

In Asia è frequente affiancare alle uova sode fritte una salsa ricca dei sapori tipici dei diversi luoghi oppure rivestirle con panature di vario tipo. Nel Timor Est le uova sode fritte sono uno street food chiamato “balado”. Queste uova sono fritte in olio fino a che imbruniscono  e si servono con una salsa al peperoncino fresco tailandese piccante chiamato ai-manas.

Altro cibo di strada  è il tokneneng (o tukneneng) delle Filippine: le uova di gallina oppure di anatra vengono ricoperte di una pastella di colore arancione e quindi fritte. Il colore arancione si deve alla pastella in cui è incorporata la polvere di annatto, una spezia ricavata dai semi della pianta Achiote originaria del Sud America e ricca di carotene, il che spiega il colore che assumono le uova. Una variante di questo piatto è il kwek kwek in cui le uova sode sono di quaglia.  A completare il kwek kwek c’è una salsa a base di aceto speziato o al naturale, oppure una salsa agrodolce composta da salsa di soia, aglio, cipolla e zucchero. 

In Thailandia il piatto kai look keuy  - che si traduce in “regalo di uova del genero” - è quello anche chiamato “son in law eggs” o semplicemente ”uova del genero“. Il loro nome è legato alla leggenda secondo cui un uomo che non era molto abile in cucina ideò questa ricetta per la suocera, che era andata a trovarlo in assenza della moglie, con i pochi ingredienti che aveva .Le uova sode, di gallina o di anatra, sono fritte in olio senza alcuna panatura,tagliate a metà e  adagiate su foglie di lattuga; la particolarità della ricetta sta nella salsa, fatta con succo di tamarindo e arricchita da un cucchiaino di salsa di pesce, scalogno, coriandolo ed eventualmente peperoncino affettato per un tocco piccante. 

Molto popolari in Cina sono le Tiger Eggs, le “uova di pelle di tigre”, che si consumano in particolare in occasione del Capodanno cinese; si dice che questo fosse il piatto preferito dal primo imperatore della dinastia Ming. Nella ricetta originale le uova sono di quaglia ma si possono usare anche quelle di gallina.Il nome particolare di questa ricetta deriva dalle striature simili al mantello della tigre che assumono queste uova sode dopo essere state fritte in olio vegetale .Con un coltellino si producono infatti dei tagli verticali non troppo profondi, poi  le uova vengono brasate in un tegame per 4-5 minuti in una salsa a base di zenzero, aglio, erba cipollina, funghi neri della specie Auricularia (noti col nome di orecchie di Giuda) coltivati sui tronchi d’albero e commercializzati in Cina; si aggiunge poi un po' di acqua aromatizzando con salsa di soia leggera, sale e zucchero .

Ci spostiamo in Europa per assaggiare in Portogallo le ovos verdes, uova verdi da gustare come aperitivo, antipasto o anche come un secondo piatto. La ricetta è tipica di Lisbona ,dove si trovano in accompagnamento all’arroz de tomate. Le uova sode  vengono tagliate a metà e private dei tuorli ai quali si aggiunge burro ammorbidito, prezzemolo, sale, pepe, noce moscata. Si riempiono quindi con questo impasto gli albumi sodi ricomponendo le uova per poi procedere alla classica panatura in farina, uovo e pangrattato e alla frittura in olio. 

Le “uova alla scozzese” - Scotch eggs o egg balls -  sono uova di gallina o di quaglia che vengono rivestite di carne di maiale tritata , poi si passano nel pangrattato e si friggono. Diverse sono le ipotesi sull’origine di questo piatto ; secondo alcuni la ricetta sarebbe nata nello Yorkshire durante il XIX secolo ,ma le uova erano allora ricoperte con pesce tritato piuttosto che con la carne. Le Scotch eggs sono diffuse in tutto il Regno Unito e ci sono delle varianti alla ricetta base: nelle Manchester eggs le uova sono tenute in salamoia e quindi avvolte con la carne suina tritata e il black pudding ,a base di sanguinaccio ; le Worcester eggs invece sono rivestite dalla salsa Worcestershire.

E in Italia? C’è Napoli e la sua ricca tradizione culinaria frutto degli scambi culturali con altri paesi, in particolare con la Francia. Le “uova alla monachina” sono un antipasto o secondo piatto del pranzo pasquale; questa ricetta è frutto della creatività dei maestri monzù, i cuochi partenopei che per soddisfare i gusti ricercati della famiglia dei Borboni erano stati istruiti dai migliori chef francesi. La presenza della besciamella è il segno del tocco raffinato che questi esperti cuochi portarono ai piatti campani durante il Regno delle Due Sicilie.

Le uova alla monachina sono rassodate  divise a metà e private dei tuorli che vengono mescolati alla besciamella. L’interno delle uova viene quindi farcito con questo impasto e lasciato nel congelatore per una o due ore. Trascorso questo tempo si procede alla panatura classica in farina, uovo e pangrattato e quindi alla frittura. 

Photo by Elena Stante

Scritto da Elena Stante

Laureata in Matematica nel 1981 presso l’Università degli Studi di Bari, dal 1987 al 2023 ha insegnato Matematica e Fisica presso il Liceo Ginnasio Aristosseno di Taranto .Ha partecipato ai progetti ESPB, LabTec, IMoFi con il CIRD di Udine e a vari concorsi nazionali ed ha collaborato con la nomina di Vice Direttore per la regione Puglia alla rivista online Euclide, giornale di matematica per i giovani. Le piace correlare la scienza al cibo, nonché indagare su storie e leggende, e con Prodigus inizia il suo percorso di redazione di contenuti golosi per gli utenti del web.

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