Ode al piatto

Pablo Neruda immagina un piatto come "disco centrale del mondo, pianeta e planetario", oggetto di congiunzione tra l'uomo e la vita

Ode al piatto

Ode al piatto

Piatto,
disco centrale del mondo
pianeta e planetario:
a mezzogiorno,
quando il sole,
piatto di fuoco,
corona
l’alto giorno
piatto
compaiono
sopra le tavole del mondo
le tue stelle
le pletoriche costellazioni
e si riempie di minestra la terra,
di fragranza l’universo,
fin quando il lavoro
non chiama di nuovo i lavoratori
e ancora una volta
la sala da pranzo diventa un vagone vuoto,
mentre i piatti ritornano
nella profondità delle cucine.
Liscio, semplice recipiente
Ti forgiò la sorgente su una pietra,
poi la mano umana
imitò
la cavità
e il vasaio copiò la sua freschezza
perché il tempo col suo filo
lo collocasse definitivamente
tra l’uomo e la vita:
il piatto, il piatto, il piatto,
ceramica speranza
conca santa
esatta luce lunare nella sua aureola,
tonda bellezza di diadema.
 

Pablo Neruda (tratto da Odas elementales, 1954)

Photo made in AI

Scritto da Elena Stante

Laureata in Matematica nel 1981 presso l’Università degli Studi di Bari, dal 1987 insegna Matematica e Fisica presso il Liceo Ginnasio Aristosseno di Taranto .

Ha partecipato ai progetti ESPB, LabTec, IMoFi con il CIRD di Udine e a vari concorsi nazionali e collabora, con la nomina di Vice Direttore, alla rivista online Euclide, giornale di matematica per i giovani.

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