Tre miliardi in un mese!

E’ la cifra record toccata dalle esportazioni di cibo made in Italy lo scorso febbraio

Tre miliardi in un mese!

Quasi tre miliardi di euro in un solo mese. Crescono del 10% le esportazioni di cibo Made in Italy. A rivelarlo sono i dati Istat sul commercio estero, relativi al mese di febbraio ed elaborati dalla Coldiretti.

Si tratta di un incremento tre volte superiore a quello registrato a livello nazionale, che resta fermo al dato del +3,4%.

Il confronto è stato fatto tendendo conto delle statistiche dello scorso anno, relative allo stesso periodo.

I prodotti della filiera agroalimentare italiana vengono venduti soprattutto agli altri paesi europei. I due terzi delle esportazioni interessano l’Unione, la Germania in primis, mentre oltreoceano conquistiamo gli Stati Uniti d’America, con un balzo in avanti dell’export, sempre a febbraio di quest’anno, pari al 17%.

Nel 2018 il fatturato relativo alle esportazioni negli USA ha raggiunto una cifra superiore ai 4 miliardi. Nonostante questi risultati, stare sereni è impossibile, se si considera la politica dei dazi di Trump. Una variabile che potrebbe mettere a dura prova le esportazioni italiane, come quelle di tutti i paesi dell’Unione Europea.

Le nuove tasse del governo americano potrebbero infatti colpire la metà dei prodotti alimentari e delle bevande esportati in America, dal Bel Paese. I prodotti più a rischio sarebbero i vini, i formaggi come il pecorino, l’olio di oliva nostrano, conosciuto in tutto il mondo, gli agrumi e l’uva. Non riuscirebbero ad evitare la mannaia dei dazi nemmeno le marmellate italiane, i succhi di frutta, l’acqua e i superalcolici.
I prezzi di questi prodotti potrebbero aumentare, con l’introduzione di una tassa d’ingresso, producendo l’effetto collaterale di rendere ancora più economici gli alimenti “tarocco”, cioè quelli che imitano le nostre eccellenze e vengono spacciati come italiani.

Un problema che riguarda, per esempio, il parmigiano, il gorgonzola, l’asiago, la mortadella, i pomodori e i nostri famosi prosciutti. Inutile però fasciarsi la testa prima di rompersela. Occorre piuttosto informare i potenziali consumatori, sulle possibili falsificazioni. Le imitazioni dei nostri alimenti danneggiano l’immagine dell’industria italiana, ma per fortuna, ci sono strumenti legislativi nati per difendere l’origine dei prodotti e i processi di produzione degli stessi.

Se l’export porta a casa un bel segno positivo è merito proprio della specificità del made in Italy a tavola, delle sue caratteristiche e della sua autenticità.


Fonte: Foodweb

Scritto da Redazione ProDiGus

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