No Junk Spots!

La Commissione Affari sociali della Camera dei Deputati ha votato per l’impegno nella limitazione del marketing dei “cibi spazzatura”

No Junk Spots!

E’ ormai noto nel mondo intero con l’appellativo di junk food, traducibile come “cibo spazzatura”, che sta ad identificare alimenti ricchi di grassi saturi, zuccheri semplici e sale, che dietro il gusto appetitoso nascondono molte, anzi troppe calorie, causa dell’obesità dilagante in tutte le fasce d’età, ma soprattutto in quella infantile.

A chiedere la “bonifica” dei luoghi di aggregazione per bambini dalle pubblicità (dirette o indirette) di questi alimenti, è la Commissione Affari sociali della Camera dei Deputati, in una risoluzione votata lo scorso 24 ottobre e indirizzata al Governo.

La richiesta a quest’ultimo è infatti quella di impegnarsi meglio nella prevenzione del fenomeno dell’obesità, non solo attraverso le limitazioni pubblicitarie di certi prodotti, ma anche adottando misure che riducano l’esposizione di bambini e adolescenti di messaggi errati e operazioni di marketing che prendono la strada del web.

Un mezzo di comunicazione che si dimostra ormai sempre più efficace rispetto a quelli più classici come stampa, radio e televisione.

La soluzione sarà dunque insita nella definizione di sanzioni vere e proprie che puniscano le aziende per comportamenti promozionali lesivi della salute?

Probabilmente sì, dal momento che già altri paesi dell’Unione hanno adottato misure in merito, dovendo tener conto di diversi studi che hanno evidenziato quanto i bambini assorbano i messaggi pubblicitari in misura molto maggiore degli adulti.

In Gran Bretagna già dal 2005 sono state introdotte limitazioni agli spot televisivi dei junk food durante la trasmissione di programmi per utenti sotto i 16 anni, mentre i Spagna e Norvegia l’iniziativa è partita dalle stesse industrie alimentari, che hanno scelto di autoregolamentarsi.

Fonte: foodweb.it

Scritto da Redazione ProDiGus

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