La primavera sboccia nel piatto con i germogli tra i più buoni dei nostri campi
Nasce ancora un’alternativa per incentivare la riduzione della plastica sul pianeta: bere da cannucce fatte di erba
Si moltiplicano i progetti che mirano a migliorare il nostro rapporto con la plastica; ne usiamo tanta e male. L’inquinamento da plastica ha infatti raggiunto livelli insostenibili: quasi 13 milioni di tonnellate di questo materiale finiscono in mare ogni anno, e si stima che l’85% dell’inquinamento delle acque marine sia imputabile alla dispersione di questo derivato del petrolio.
Cercare di ridurne il consumo, dovrebbe quindi essere un imperativo categorico per tutti noi. E voi quanta plastica usate? Le cannucce per bere, per esempio, sono poi così necessarie? In alcuni casi lo sono, ma possiamo provare a sostituire quelle tradizionali con quelle di più recente creazione. Ne esistono di completamente sostenibili, addirittura commestibili.
L’invenzione di una delle tante neonate versioni della compagna di tanti cocktail si deve ad un giovane amante dell’ambiente. Tran Minh Tien, vietnamita, ha ideato le cannucce fatte di erba. La materia prima gli è stata offerta direttamente dal fiume Mekong, dove si può trovare la “lepironia articulata”, il tipo di erba scelto per fabbricare artigianalmente queste cannucce.
I gambi vuoti vengono lavati e confezionati in pacchetti da 100. Anche gli “imballaggi”, in foglie di banano, sono biodegradabili. Una volta utilizzate, queste speciali cannucce (che hanno una scadenza che va dalle due settimane ai sei mesi) possono essere raccolte con i rifiuti umidi, dove si decompongono come un qualunque altro prodotto alimentare.
Anche in Italia c’è chi usa esclusivamente cannucce biodegradabili, già da diverso tempo.
Diversi locali hanno scelto di utilizzare solo quelle in paglia, ma esistono anche cannucce in bambù, o in carta colorata, e recentemente a Milano ne è stata presentata una aromatizzata e addirittura commestibile
Le idee si rincorrono: un barman italiano ha vinto un prestigioso premio per aver pensato di usare la pasta, precisamente le zite, invece delle cannucce di plastica. Le zite sono quei maccheroni lunghi che si consumano soprattutto al Sud, la loro forma le rende particolarmente adatte all’impiego che normalmente hanno i bastoncini forati in plastica.
Le alternative sono tante e arrivano da ogni angolo del mondo: due designer americane hanno brevettato una cannuccia ricavata dalle alghe. E se questo non vi basta, sappiate che esistono anche cannucce in vetro e in acciaio, che si possono utilizzare più volte.
Fonte: Non sprecare
Fonte: People for planet
Scritto da Redazione ProDiGus
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