La bagna cauda piemontese

Un’ode agli ingredienti della bagna cauda… e a non preoccuparsi delle conseguenze

La bagna cauda piemontese

La “bagna cauda” piemontese

La “bagna” se po fa’ in tante magnere;

a la paesana, co’ l’ajetto a tocchi

e si la voi “galuppa” e co’ li fiocchi

più ce ne metti e più te fa piacere.

Le bagne de paese so’ sincere,

la cittadina invece è pe’ l’allocchi,

ajo poco, grattato guasi a fiocchi,

acciughe assai si no fa dispiacere.

Noi facessimo er tipo la più fina

pe’ via che c’era puro lì fra noi

una smaniosa de ‘na signorina

che barbottava in tono sminchionato:

“L’ajo m’appesta er fiato!”

Embè che vòi, se capisce:

pensava ar fidanzato

 

Filippo Tartufari

Brano tratto da Aa.Vv., “L’Apollo buongustaio – Almanacco gastronomico per l’anno 1993”, Roma

Scritto da Redazione ProDiGus

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2 Commenti

  1. Pierfederico Gariglio18 settembre 2020 alle ore 16:36

    "galuppa" = appetitosa, ghiotta, golosa, prelibata! (Piemontèis - dizionario piemontese - italiano) Tartùfari nacque a Roma nel 1994 e morì a Torino nel 1956. Trapiantato nel capoluogo piemontese, dedicò a quella che riteneva essere la sua città d’adozione una serie di sonetti in dialetto romanesco. P. G.

  2. Sara Albano20 settembre 2020 alle ore 10:15

    Sempre grazie per le sue preziose annotazioni di cultura!

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