Vegani oltre i limiti

Tra nuove proposte, mode e marketing, i prodotti di tipo “vegano” aumentano, ma spesso sono dei veri fake e minano altri tipi di etica

Vegani oltre i limiti

Già nel 2019, in un articolo dedicato https://www.prodigus.it/articoli/la-scelta-consapevole/alimenti-vegani-o-vegrassi , vi abbiamo raccontato tante verità ed il nostro punto di vista sugli alimenti vegani industriali: troppo spesso ricchi di grassi e zuccheri, rappresentano prodotti ultra-processati il cui consumo da parte di chi ha scelto di seguire questo regime dietetico dovrebbe restare il più possibile limitato, pena il trasformare il proprio stile di vita in qualcosa di tutt’altro che salutare. 

Ma se da un lato c’è ancora oggi chi si fa tentare senza pensarci due volte all’acquisto di alimenti industriali vegani pur di assaporare un gelato, un cornetto o un affettato che, a suon di aromi e coloranti, ricordino (molto lontanamente) quelli che si consumavano nella “precedente vita onnivora”, dall’altro sono non meno preoccupanti i vegani che invece vivono questa scelta come una sorta di ossessione (a tratti quasi fobia) verso gli alimenti, costantemente vigili nello stare assolutamente lontani da tutto quanto non idoneo al loro stile di vita etico. 

Aziende e industrie agroalimentari anche in questo caso ci mettono del loro, immettendo sul mercato prodotti con la dicitura “vegano” che in realtà non hanno nulla a che fare con il mondo animale, dunque sono già vegani per loro definizione. A partire dal semplice sale: da una particolare tipologia di sale nero che proviene dall’India e avrebbe un retrogusto di uova, fino ai sali aromatizzati alle erbe aromatiche e al gomasio (a base di sale e semi di sesamo), in realtà queste tipologie spesso pubblicizzate come vegane sono normalissimi sali di cloruro di sodio con aggiunta di altre componenti naturali d’insaporimento che mirano semplicemente a favorirne un impiego in quantità minore nelle pietanze per uno stile di vita più salutare (per vegani e non!). 

Accanto ai prodotti “puri” come il sale, ci sono tutti quei preparati basilari che possono essere comprati pronti ma che molti vegani amano anche preparare da sé in casa. Fra le ultime tendenze, se credevate di aver visto e assaggiato già ogni tipo di latte vegetale possibile, da quelli di mandorle e nocciole fino a quelli di riso, avena e soia, vi sbagliavate. Perché fra i “trend” del 2022 a inizio anno è stato citato il latte di patate, che pare già spopolare tra vegani inglesi e svedesi, messo a punto in una ricetta industriale dal brand Dug. Patate bollite, frullate ed emulsionate con olio di colza per dar vita ad un latte vegetale a minor impatto ambientale… ma del quale ancora una volta il mondo avrebbe potuto fare a meno. Ancora una volta la risposta alternativa alla rinuncia all’alimento animale originale è consumare un’emulsione di acqua, carboidrati amidacei (ricordando che le patate hanno un indice glicemico piuttosto alto) e grassi? Meglio rinunciarvi del tutto, e optare piuttosto a colazione per un buon frutto. 

Ultimi esempi sono lo zucchero (quello estratto da canna da zucchero) e il vino: due prodotti apparentemente tutti naturali, ma che in realtà nei loro processi produttivi (in particolare, rispettivamente, nella raffinazione e nella chiarificazione) vedono l’utilizzo di materiali e sostanze che possono anche essere di origine animale. Nel primo caso, si usano carboni animali ricavati dalla combustione (e dal riciclo) degli importanti residui ossei della macellazione; nel secondo, si utilizzano coadiuvanti proteine del latte e delle uova, nonché gelatine animali (sempre ricavate dagli scarti, di tessuti connettivi e tendini). Essendo parte fondamentale dei processi produttivi, questi trattamenti non vengono indicati come “ingredienti” in etichetta, in quanto si tratta piuttosto di sostanze definibili come “coadiuvanti tecnologici”.

Gli standard europei, tuttavia, definiscono i prodotti adatti ai vegani come “prodotti che non contengono nessuna componente animale (inclusi additivi alimentari, aromi, enzimi); niente di origine animale viene inoltre utilizzato (o aggiunto) durante il processo di fabbricazione, preparazione, trattamento o immissione sul mercato”. Al momento indicare l’impiego di coadiuvanti tecnologici animali è una scelta volontaria dei produttori che vogliono comunicare ai propri consumatori vegani la conversione a tecnologie basate sull’impiego di esclusive materie prime vegetali anche nel corso della produzione dell’alimento stesso. Se da un lato è sempre apprezzabile e giusta una massima trasparenza, dall’altro crediamo però che anche un vegano, seppur rigido nelle proprie scelte e convinzioni, dovrebbe al giorno d’oggi restare ben ancorato alla realtà in cui il pianeta vige, senza sottovalutare temi di reale importanza mondiale quali non solo il riutilizzo dei materiali di scarto dell’industria degli alimenti di origine animale per diminuirne l’impatto ambientale, ma anche le conseguenze delle scelte vegan “di massa” (ne è un esempio fra tutti la quinoa, il cui forte aumento della domanda ha causato problematiche sia ambientali che sociali in alcuni paesi del Sud America). 

Oltre all’etica vegan, scegliete di non violare anche quella umana e ambientale. 

Scritto da Sara Albano

Laureata in Scienze Gastronomiche , raggiunta la maggiore età sceglie di seguire il cuore trasferendosi a Parma (dopo aver frequentato il liceo linguistico internazionale), conseguendo in seguito alla laurea magistrale un master in Marketing e Management per l’Enogastronomia a Roma e frequentando infine il percorso per pasticceri professionisti presso la Boscolo Etoile Academy a Tuscania. Dopo questa esperienza ha subito inizio il suo lavoro all’interno della variegata realtà di Campoli Azioni Gastronomiche Srl, , dove riesce ad esprimere la propria passione per il mondo dell'enogastronomia e della cultura alimentare in diversi modi, occupandosi di project management in ambito di promozione, eventi e consulenza per la ristorazione a 360°, oltre ad essere referente della comunicazione on e offline di Fabio Campoli e parte del team editoriale della scuola di cucina online Club Academy e della rivista mensile Facile Con Gusto.

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