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Nel primo canto dell’Eneide, il suo autore Publio Virgilio Marone esalta il vino in versi come artefice di una particolare atmosfera
Publio Virgilio Marone (70 a.C. – 19 a.C.) è stato uno tra i maggiori poeti dell’antichità classica, autore di opere come le Georgiche, le Bucoliche e l’Eneide. Quest’ultima, come si sa, narra le leggendarie vicende dell'eroe troiano Enea (figlio di Anchise e della dea Venere), che riuscì a sopravvivere e a fuggire dopo la caduta della città di Troia, e viaggiò per il Mediterraneo fino ad approdare nel Lazio, diventando lo storico progenitore del popolo romano. E proprio nel canto primo dell’Eneide è possibile scovare subito dei versi in cui Virgilio celebra il vino, protagonista di un momento importante in cui le genti si riuniscono, ritrovadosi unite e rinsaldano attraverso il vino la propria amicizia.
Appena finito il banchetto, i valletti levarono
i cibi dalle mense e vi posero grandi
vasi colmi di vino sino all’orlo. Il palazzo
rimbomba di gioioso strepito e i convitati
fan risuonare le voci per le stanze spaziose;
lampade accese pendono dai soffitti dorati,
le fiamme delle torce vincono la notte.Allora la regina chiede la coppa d’oro
e di gemme in cui Belo ed i suoi discendenti
hanno sempre bevuto e la riempie di vino;
si fa dunque silenzio: “Giove – dice Didone –
tu che proteggi gli ospiti, consenti che questo giorno
sia lieto per i Tiri e per gli esuli troiani,
che i nostri discendenti ne serbino memoria.Ci assistano Bacco creatore di gioia
e la buona Giunone. E voi Cartaginesi
con animo lieto celebrate il convito!”
Così dicendo versa qualche goccia di vino
in onore di Giove sulla mensa, poi sfiora
il vino con le labbra e porge la coppa
a Bizia, incoraggiandolo a bere; Bizia vuota
a gran sorsi la tazza spumante, che poi passa
di mano in mano a tutti. Jopa, dai lunghi capelli,
allievo del grande Atlante, suona la cetra dorata.Canta la luna errante e le fatiche del sole,
l’origine delle bestie e del genere umano,
l’origine dei fulmini e della pioggia.
I Tiri applaudono, seguiti dai Troiani.
traduzione poetica a cura di Cesare Vivaldi
Scritto da Sara Albano
Laureata in Scienze Gastronomiche , raggiunta la maggiore età sceglie di seguire il cuore trasferendosi a Parma (dopo aver frequentato il liceo linguistico internazionale), conseguendo in seguito alla laurea magistrale un master in Marketing e Management per l’Enogastronomia a Roma e frequentando infine il percorso per pasticceri professionisti presso la Boscolo Etoile Academy a Tuscania. Dopo questa esperienza ha subito inizio il suo lavoro all’interno della variegata realtà di Campoli Azioni Gastronomiche Srl, , dove riesce ad esprimere la propria passione per il mondo dell'enogastronomia e della cultura alimentare in diversi modi, occupandosi di project management in ambito di promozione, eventi e consulenza per la ristorazione a 360°, oltre ad essere referente della comunicazione on e offline di Fabio Campoli e parte del team editoriale della scuola di cucina online Club Academy e della rivista mensile Facile Con Gusto.

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